È bastato un equivoco a far cancellare la mostra dell’artista Porno per bambini. Un allestimento che aveva sollevato numerose polemiche per l’accostamento dei concetti “pornografia” e “infanzia”, ma in realtà frainteso: Porno per bambini, infatti, è il nome dell’artista, non della mostra. Ma vista la bufera – soprattutto sul fronte politico – l’esibizione prevista a Milano dal 13 dicembre 2018 è stata annullata dalla Santeria Social Club, promotrice dell’evento.
La mostra di Porno per bambini: cos’è successo
L’allestimento dell’artista, secondo quanto sostenuto dagli organizzatori, non avrebbe contenuto materiali pedopornografici, bensì disegni e schizzi simili a quelli realizzati dai bambini. La Santeria, però, ha annullato la mostra scrivendo un post sui social: “Il suo messaggio è stato frainteso ed equivocato nonostante fosse estraneo a qualsiasi condotta deprecabile e non abbia davvero nulla a che fare con i dubbi sollevati. Era un mostra di disegni stilizzati, vignette di come l’illustratore si immaginava la sessualità quando lui stesso era bambino, ma crediamo non vi siano le condizioni per farla”.
Intanto l’equivoco ha acceso diversi dibattiti, al punto tale che sono state inviate minacce di morte non solo ai promotori dell’evento, ma anche a Porno per bambini. L’artista, attualmente, è sparito da Facebook.
Sul versante politico è arrivata subito la reazione di Forza Nuova, che ha parlato del progetto come “ennesimo sdoganamento della pedofilia” citando in modo impreciso le raccomandazioni dell’Oms, l’Organizzzazione mondiale della sanità.
La posizione del partito di estrema destra è stata condivisa anche dalla Lega e da alcune associazioni Pro Vita. Non solo. Persino Sumaya Abdel Qader, consigliera del Partito democratico, ha affermato a proposito della mostra come essa sia “una schifezza per la quale qualcuno dovrà dare non poche spiegazioni”.
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