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Lite tra Micaela Ramazzotti e Paolo Virzì: il regista chiede il codice rosso contro l’ex moglie

Di Niccolò Di Francesco
Pubblicato il 21 Giu. 2024 alle 13:27

Lite tra Micaela Ramazzotti e Paolo Virzì: il regista chiede il codice rosso

Emergono nuove indiscrezioni sulla furibonda lite avvenuta in un ristorante di Roma tra Micaela Ramazzotti e Paolo Virzì: secondo quanto scrive il Corriere della Sera, infatti, il regista avrebbe chiesto di attivare la procedura del codice rosso per tutelarsi dalla sua ex moglie e dal nuovo compagno di lei, il personal trainer Claudio Pallitto.

Dalla sua parte Virzì ha un referto ospedaliero: sia il regista che la figlia, infatti, hanno avuto cinque giorni di prognosi. Anche Micaela Ramazzotti, però, avrebbe un referto con cinque giorni ospedalieri.

D’altronde anche dalle versioni contrastanti fornite tra i due non è ancora chiaro chi abbia provocato chi né tantomeno come sia iniziata la lite.

La “partita” ora è in mano agli avvocati con Paolo Virzì che è difeso da Grazia Volo e Micaela Ramazzotti, invece, che è assistita da Annamaria Bernardini De Pace.

Le dichiarazioni di Paolo Virzì

“Con riguardo alle incresciose notizie uscite sulla stampa non desidero rilasciare alcuna dichiarazione e invoco il diritto alla riservatezza per tutta la mia famiglia. Non ho mai parlato nella mia vita professionale di fatti privati e non voglio cominciare adesso. Desidero solo, in questo doloroso frangente ribadire che Micaela Ramazzotti è stata per me una donna importantissima, la madre di due miei figli e un’attrice di straordinario talento protagonista di film da me molto amati. Confido che troveremo tutti il modo di risolvere questo incidente” è la dichiarazione post lite di Paolo Virzì.

La replica di Micaela Ramazzotti

Di tutt’altro tenore le affermazioni di Micaela Ramazzotti: “Non intendo entrare nel merito di vicende che, sono certa, verranno chiarite dalle Autorità giudiziarie a ciò preposte. Non resto sorpresa dall’affannoso tentativo di Paolo di voler preservare solo la propria immagine pubblica. D’altra parte, ha sempre tenuto più a quella che alla serenità della propria famiglia e dei propri affetti o presunti tali”.

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