Sembra che, per un motivo o per l’altro, Meghan Markle sia sempre al centro delle polemiche. Con il suo modo di fare fra l’eccentrico e lo schivo, la Duchessa di Sussex è riuscita ad alienarsi sia l’approvazione incondizionata di Buckingham Palace che il consenso popolare. Vuoi per anticonformismo, vuoi per semplice distrazione, l’ex reginetta di Suits non si lascia sfuggire occasione per rompere il protocollo (che, va detto, comprende una serie infinita di regole e divieti). Questa volta, c’entra la politica.
Come riportano diversi rotocalchi britannici nella giornata di oggi, lunedì 29 luglio, la moglie del Principe Harry è stata accusata di intromettersi negli affari della politica- e di rompere il protocollo- sfruttando il suo ruolo di guest editor a Vogue per mettere insieme un’edizione speciale della rivista a forte carica socialista.
La Duchessa si servirebbe insomma della sua influenza e del suo ruolo per divulgare idee socialiste, anti-monarchiche e cosmopolite. Sulla copertina dell’edizione incriminata di Vogue appaiono 15 fra i volti femminili più influenti della sinistra mondiale, fra cui il primo ministro neozelandese Jacinda Ardern e l’attrice britannica Jameela Jamil, entrambe schierate su posizioni critiche nei confronti della monarchia.
Nel gruppo compaiono anche la giovanissima attivista svedese Greta Thunberg e l’autrice Chimamanda Ngozi Adichie, che ha recentemente auspicato che il prossimo capo del Commonwealth non sia Charles, ma Meghan. Questa edizione del British Vogue ha scatenato una vera e propria bufera di polemiche: in quanto membro della famiglia reale, Meghan Markle non dovrebbe infatti schierarsi politicamente
L’attrice californiana non ha mai fatto mistero del suo scarso apprezzamento per l’attuale presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.