Gli strafalcioni degli studenti alla maturità sono probabilmente quanto di più interessante del tanto temuto esame.
Se per gli studenti i giorni frenetici della maturità sono quelli terribili dell’incubo in corso, per chi li ha vissuti già da qualche anno possono diventare grande fonte di divertimento. Sono soprattutto gli esami orali a generare una serie di perle imperdibili affermate con più o meno convinzione dagli studenti.
Maturità 2019, gli strafalcioni degli studenti: i “lupetti dei Malavoglia”
Non sono solo i poveri maturandi a farsi sfuggire sciocchezze. Gli strafalcioni alla maturità non sono solo degli studenti. Sappiamo bene che spesso e volentieri anche i docenti si danno da fare e, talvolta, ci si mette anche il Ministero dell’Istruzione. Ma adesso è il momento degli studenti che, in preda all’ansia, al terrore della commissione che si para loro davanti come un tribunale che sta per decidere per loro la pena capitale. A raccogliere la serie di strafalcioni è Il Fatto Quotidiano che ogni anno si lancia nell’impresa di rendere immortali gli errori più clamorosi.
E così, per qualche studente un po’ poco pratico di legumi e Malavoglia, la celebre famiglia siciliana protagonista di una delle opere più celebri di Giovanni Verga vendeva “lupetti”. Ci sta. Per qualcun altro, sempre la famiglia ideata da Verga viveva ad Aci Trezza, in provincia di Bologna.
Maturità 2019, gli strafalcioni degli studenti: Pirandello e il suo “Il Fu Mattia Bazar”
Restando sempre – più o meno – in Sicilia, Luigi Pirandello scrive “Il Fu Mattia Bazar”. Quando la musica entra nella letteratura con prepotenza. La creatività non manca a certi studenti, come a quelli che hanno detto che Mazzini e Garibaldi fecero la “carbonara”. Ai fornelli erano una bomba insieme.
La storia non piace proprio a tutti, è cosa nota, e così qualcuno si lancia nell’impresa ardua di riscriverla. Così il segretario del Pci era Palmiro Tognazzi e la Seconda guerra mondiale iniziò con l’invasione della Germania sulla Croazia (ops, ma se ancora non esisteva?!). Sempre rispetto agli anni del secondo conflitto mondiale, quando il professore ha chiesto allo studente contro chi se la prese Adolf Hitler, lui, prontissimo, ha risposto: “Coi froci”. Sul contenuto ci siamo anche, sul lessico un po’ meno.