Matteo Berrettini attaccato per la sua relazione con Melissa Satta
Matteo Berrettini risponde alle critiche arrivate sui social e per la prima volta parla pubblicamente della sua relazione con la showgirl e conduttrice Melissa Satta.
Eliminato al primo turno di Indian Wells, infatti, il tennista italiano è finito sotto accusa anche per via della sua vita privata, che, a dire degli haters, influenzerebbe negativamente la sua carriera sportiva.
“Non ho alcun dubbio rispetto a quello che sto facendo: non sento di aver preso una strada diversa dal tennis. Sono lo stesso ragazzo di sempre” ha dichiarato Berrettini in un’intervista a La Repubblica.
A chi lo accusa di non vincere più, il tennista risponde: “Ma non è così per tutti i lavori, le carriere? Ci sono momenti in cui si lavora di meno. Inseguo solo i miei sogni e la mia carriera”.
“Si può gettare odio in maniera troppo facile. Eppure allo specchio vedo un ragazzo che vive con tranquillità: sono educato, non ho mai insultato nessuno, mai una parola fuori posto in nessun commento” aggiunge Matteo Berrettini in merito all’odio social ricevuto negli ultimi giorni.
E sulla sua relazione con Melissa Satta, il tennista dichiara: “Noi ci siamo trovati… ma stiamo parlando di un fatto privato, molto positivo e di cui sono felice. Io sono riservato e amo la privacy (anche se poi ho fatto entrare Netflix nel mio quotidiano), e sapevo che scegliendo una persona dello spettacolo i riflettori sarebbero stati accesi”.
“Però, è sempre come uno vuole vederla, no? Non è una colpa se siamo seguiti e ci fanno le foto. Sto avendo una relazione sentimentale come tutti gli altri ragazzi della mia età. Normale. E anche qui mi spiace che una cosa totalmente positiva, che è un sentimento poi, venga girata come una distrazione professionale – aggiunge Berrettini – Posso dire? È irrispettoso parlarne così, mi spiace che venga letta così. Fortunatamente non da tutti”.
Lo sportivo, quindi, conclude: “Sembra che per alcuni la felicità dipenda se vinco o perdo io, e sfogano così la loro frustrazione. A me spiace esserne il mezzo. Per me lo sport dovrebbe essere usato come gioia: ci si può arrabbiare per la sconfitta, ma non insultare”.