F. C. Meyer era un aspirante giovane poeta neozelandese, che nel 1928 aveva inviato ad una casa editrice di Sydney, Angus and Robertson, una sua poesia. La lettera di risposta è stata recentemente pubblicata su Twitter dall’account Letters of Note, ed è diventata virale per il rifiuto decisamente brutale.
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Non solo gli editori gli hanno detto di non volere altre sue poesie, ma si sono rifiutati anche di fargli il nome di altre case editrici per non sottoporre anche loro alla lettura delle sue composizioni.
“Caro signore, no, non può inviarci i suoi versi, e non le daremo il nome di un altro editore. Non odiamo nessuno dei nostri rivali editori a tal punto da infliggergli i suoi versi. La poesia campione è semplicemente orrenda. In effetti, non ne abbiamo mai vista una peggiore.”
All other rejection letters can step down. We have a winner. pic.twitter.com/dQijZsIgqL
— Letters of Note (@LettersOfNote) 3 dicembre 2017
A quanto pare Meyer non si fece abbattere dalla lettera categorica, ma pubblicò autonomamente la propria raccolta intitolata “Blue Mountains of Australia”, seguito poi da due volumi di poesie sulla Tasmania e sulla Nuova Zelanda.
Incredibly, it looks like F. C. Meyer didn’t give up after that punch to the guts. pic.twitter.com/V0fl8UiacT
— Letters of Note (@LettersOfNote) 3 dicembre 2017
Ecco un estratto dalla sua poesia “Maori Maiden”, contenuta nella raccolta neozelandese, per poter giudicare la qualità delle sue composizioni:
“I think I understand thee well,
Rub my nose now for a spell.”
La cui traduzione sommaria potrebbe essere: “Penso di capirti bene, strofinami il naso ora per un incantesimo”.