Creare siti web che diffondono bufale e fake news può essere molto remunerativo, David Puente, intervistato dalle Iene ha smascherato l’account di “Lara Pedroni”, autrice dell’ultime fake da migliaia di condivisioni contro Saviano, Boldrini, Kyenge e Renzi, il cui profilo è stato ora chiuso e reso inaccessibile.
Dopo il debunking David Puente ha ricevuto minacce e insulti sul web: “Ma io continuo la caccia alle bufale e scoprirò gli autori dei messaggi”, ha dichiarato.
“Dormi con un occhio aperto, perché prima o poi ti trovo, poi vediamo se fai ancora il fenomeno”, si legge in una delle minacce.
E ancora: “Mi sto già informando su dove risiedi, ci vediamo presto”. Puente ha deciso di rendere pubblici i messaggi intimidatori che sta ricevendo: “Fatti pagare la scorta come Saviano, perché prima o poi Cadi”.
Tra le bufale più visualizzate e diventate più virali dell’account di “Lara Pedroni” c’è quella secondo cui Roberto Saviano avrebbe detto durante un’intervista a “Che tempo che fa”: “Sinceramente preferisco salvare i rifugiati e i miei fratelli clandestini, che aiutare qualche terremotato italiano piagnucolone e viziato”.
Anche quella sulla Boldrini che avrebbe definito gli italiani “capaci solo di lamentarsi” proviene dallo stesso profilo.
Come anche la frase attribuita a Matteo Renzi che nella fake news dichiarava: “gli italiani dovrebbe essere orgogliosi di ospitare i richiedenti asilo perché sono persone migliori di loro”.
Ai microfoni delle Iene il “cacciatore di bufale” David Puente ha detto: “Dietro a questa operazione è inimmaginabile ci sia un adolescente o un anziano inesperto. È tutto troppo studiato e calcolato per raggiungere un risultato, che è arrivato, dato quante condivisioni sono state raccolte”.
L’ipotesi di Puente infatti è che dietro l’account di “Lara Pedroni” ci sia un creatore di bufale “professionista”.
Ma quanto si guadagna con le bufale online?
“Sul sito dove pubblichi la notizia falsa ci sono le pubblicità”, dice Mattia, 23enne, ex creatore di bufale, in un servizio di Matteo Viviani del febbraio scorso.
Un esempio? “I clic o le visualizzazioni portano soldi. Più clic fai, più guadagni. Per esempio, una bufala letta da 500 mila persone può portare 1.000, 1500 euro in un paio di giorni”, spiega Mattia.
In media 2 euro ogni mille visualizzazioni quindi.
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