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“Votano Salvini ma accompagnano i figli ai nostri concerti”: le parole polemiche di Ghali

Ghali nel video "Happy days"

Il rapper italiano parla del ministro dell'Interno e commenta le dichiarazioni dell'artista Salmo

Di Rossella Melchionna
Pubblicato il 15 Nov. 2018 alle 08:21 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 13:41

“Il bello è che chi vota Salvini viene a vedere i nostri concerti per accompagnare i figli: un cortocircuito”. Le parole di Ghali, tra i rapper italiani più seguiti del momento, sono inequivocabili. E non è la prima volta che un cantante si discosti dal pensiero politico dell’attuale ministro dell’Interno.

Le dichiarazioni di Ghali su Matteo Salvini

Nell’intervista, realizzata dal Messaggero, Ghali parla del vicepremier Salvini commentando l’ultima dichiarazione di Salmo a riguardo. Il rapper di Olbia, infatti, aveva recentemente affermato: “Se state con Salvini, strappate le mie magliette e bruciate i miei cd”.

Salmo è uno degli artisti preferiti di Ghali: “Per me è un grande”.

Chi è Ghali

Il 13 novembre 2018, al Palalottomatica di Roma, il rapper si è esibito davanti a più di 7mila persone. Si è concluso così il tour di quest’anno “Dai palazzi ai palazzetti”, denominazione che racchiude l’essenza della sua storia.

Ghali, per esteso Ghali Amdouni, è nato il 21 maggio 1993 a Baggio, un quartiere della periferia milanese. Figlio di genitori tunisini e da sempre appassionato di musica, è entrato nella scena rap italiana a partire dal 2011. Ninna nanna, il suo primo singolo, lo ha reso noto al grande pubblico: ha stabilito, infatti, un nuovo record di streaming raggiungendo il più alto numero di ascolti nel primo giorno di pubblicazione.

Il cantante si contraddistingue dagli altri rapper milanesi per la sua cultura multietnica e per il suo passato difficile. Cresciuto in condizioni economiche non facili e discriminato per le sue origini, ha avuto la sola presenza della madre durante l’infanzia, poiché il padre era – ed è tuttora – in prigione, come lui stesso racconta nelle canzoni.

La sua storia, dunque, lo spinge a cantare di islam e immigrazione. Questo è ciò di cui parla fondamentalmente Cara Italia, tra i brani di maggiore successo del 2018.

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