“Sto indossando la taglia 12-14, ovvero la più grande di un costume in vendita in uno dei negozi più famosi e riforniti per questo tipo di indumento. Ma questi bikini non sono fatti per un corpo come il mio e anche la maggior parte dei negozi online non tiene conto delle esigenze di chi non rientra in certi canoni estetici”.
Sono queste le parole di Sonny Turner, una modella curvy di 19 anni che ha postato su Instagram una sua foto mentre si trovava all’interno di un camerino di un negozio di costumi di Londra.
La ragazza ha voluto denunciare che, nel realizzare le collezioni dei costumi, le case di moda non sappiano andare incontro alle esigenze delle acquirenti. “Ho qualche consiglio per voi”, prosegue la ragazza rivolgendosi alle case di moda e facendo degli esempi pratici per chi ha un seno particolarmente prosperoso.
“Un seno grande ha bisogno di un supporto consistente; abbiamo bisogno di coppe che siano proporzionate alle normali misure del reggiseno; abbiamo bisogno che i lacci del costume siano resistenti e rinforzati; meritiamo più scelta nella selezione dei colori per i costumi oltre il generico nero; avremmo bisogno che la smetteste di usare modelle con il seno finto che non rappresenta la realtà e non ci rappresentano”.
La modella si fa portavoce di una difficoltà molto diffusa tra le donne con qualche chilo in più o che hanno semplicemente un seno più grande. “La prima volta che mi sono resa conto che i costumi sono progettati solo per un tipo di corporatura avevo 14 anni, lì ho compreso che non avrei mai trovato un bikini adatto alle mie forme e al mio seno”, scrive Turner.
Racconta che durante l’adolescenza ha affrontato diverse difficoltà nel trovare indumenti che potessero adattarsi al suo corpo. Così ha deciso di pubblicare la foto su Instagram e interpretare il pensiero di molte altre ragazze che si sentono come lei.
“Soprattutto in questo periodo dell’anno ci sono maggiori pressioni sul modo in cui dobbiamo mostrarci in pubblico, ma non è il nostro corpo a dover cambiare quanto la mentalità delle case di moda, devono essere le grandi marche ad attivarsi”, ha spiegato la ragazza.
Secondo Turner il motivo per cui i costumi da bagno s0no ancora lontani dal sostenere curve come le sue è da attribuirsi alla pigrizia.
“Le case di moda vogliono realizzare i costumi solo in tre tipologie e pensano che tutte le donne debbano rientrare in quelle misure. Ma la verità è che abbiamo corpi differenti che necessitano di essere coperti e supportati in modo più personalizzato”, ha concluso la modella.
Leggi l'articolo originale su TPI.it