Gesto d’amore per eccellenza, in alcune occasioni il bacio può diventare anche un simbolo di fratellanza universale o persino un atto di protesta. Alcune foto negli anni sono riuscite a catturare dei “baci emblematici”, diventati simboli di alcuni dei momenti più importanti della storia.
Il cosiddetto “Vancouver riot kiss”, il bacio della rivolta a Vancouver, ne è un esempio significativo. La foto, scattata nel 2011 dal fotografo Richard Lem, ritrae una coppia che, stesa in mezzo alla strada, si scambia un bacio, mentre intorno imperversano i disordini in seguito alla sconfitta della squadra di hockey dei Canucks contro i Bruins di Boston.
5 years ago…@MacleansMag catches up with the couple https://t.co/ZtEOLyXjEr #riotkiss #vancouver @GettySport pic.twitter.com/1uTdupG1Kz
— Rich Lam (@RichLamPhoto) 15 giugno 2016
Qualche anno dopo, un altro scatto preso nel bel mezzo di una rivolta diventa famoso in tutto il mondo: nel marzo del 2014 il fotografo Christian Veron immortala il bacio di due ragazzi a Caracas, in Venezuela, durante le proteste contro il Presidente Maduro. La ragazza tiene in mano una pietra, come se fosse sul punto di scagliarla.
Anti-goverment protesters Kiss during a protesr against Venezuela’s president. Caracas March 22. Picture by me. pic.twitter.com/XySdtz9IZ4
— Christian Veron (@ChristianVeron) 23 marzo 2014
Scattata in ben altro contesto, la foto del bacio fra un uomo ebreo, Abraham Gutman, e una donna libanese, Dania Darwish, ha dato avvio ad una campagna sui social network, che ha ripreso l’hashtag lanciato dalla coppia: #JewsandArabsrefusetobeenemies, israeliani e arabi si rifiutano di essere nemici.
Durante i disordini per il G20 a Vancouver nel 2010, due attivisti si sono scambiati un bacio di fronte alla polizia, in segno di protesta.
Non sono però solo i baci romantici a rimanere celebri: “Il bacio fraterno” immortalato dal fotografo Régis Bossu, nel 1979, era un segno di commiato, usuale per i rappresentanti del Partito comunista, inscenato fra il leader sovietico Leonid Breznev e il presidente della Germania Est Erich Honecker in occasione del trentesimo anniversario della Repubblica Democratica Tedesca.
Nonostante il bacio rappresentasse appunto un gesto abituale in quel contesto, la foto divenne famosissima per la particolare enfasi posta dai due leader.
Ugualmente celebre è il bacio scambiato a Times Square, a New York, durante i festeggiamenti per la fine della Seconda Guerra mondiale. La foto di Alfred Eisenstaedt fu pubblicata sulla rivista “Life” e ancora oggi simboleggia la gioia di un paese intero.
La foto di Gerard Julien mostra invece due ragazze che si baciano in mezzo ai manifestanti riuniti per protestare contro i matrimoni gay, a Marsiglia, nel 2012. In poco tempo è diventata in tutta la Francia il simbolo del movimento per i diritti gay.
Quand @EmmanuelMacron dit que les anti-Mariage pour tous ont été “humiliés”, je pense à cette photo mythique de @ggjulien à Marseille 😂 pic.twitter.com/k0m9mQAtz0
— Sylvain Pignol (@Syl_Pol) 17 febbraio 2017
La campagna di Benetton “Unhate” del 2011 ha giocato proprio sul significato del bacio: il fotografo Oliviero Toscani ha realizzato i fotomontaggi di una serie di baci iconici definiti “anti-odio”, fra leader politici e religiosi di fazioni rivali o luoghi lontani. Lo scopo era quello di esorcizzare la paura del diverso attraverso il gesto d’amore per eccellenza.
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