Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » Gossip

L’ex manager di Chiara Ferragni rompe il silenzio, lo sfogo di Fabio Maria Damato: “Non sono stato licenziato, me ne sono andato io”

Di Niccolò Di Francesco
Pubblicato il 13 Giu. 2024 alle 16:49 Aggiornato il 13 Giu. 2024 alle 16:49

L’ex manager di Chiara Ferragni rompe il silenzio: “Me ne sono andato io”

L’ormai ex manager di Chiara Ferragni, Fabio Maria Damato, rompe il silenzio e attraverso una serie di stories pubblicate sul suo profilo Instagram chiarisce prima di tutto di non essere stato licenziato dalle società dell’influencer ma di aver deciso in autonomia di andarsene.

Nella giornata di giovedì 13 giugno, infatti, Fenice e TBS Crew, le due società di Chiara Ferragni, avevano sapere che “a partire dal 16 giugno 2024, Fabio Maria Damato cesserà dalla funzione di direttore generale e consigliere di entrambe le aziende per perseguire altre opportunità professionali. Il cambiamento fa parte di un percorso di rinnovamento aziendale”.

Ora Damato (qui il profilo) racconta la sua verità. “Voglio ringraziare tutti i professionisti che con la loro esperienza e umanità hanno voluto affiancarmi in questa avventura. Oltre, ovviamente, a Chiara Ferragni che più di sette anni fa mi ha chiamato per supportarla” scrive l’ex manager dell’influencer.

L’ex braccio sinistro e destro di Chiara Ferragni, quindi, rivela di aver dato le dimissioni lo scorso febbraio dalle aziende “con cui ho condiviso un percorso professionale incredibile”.

Damato non entra nel merito del caso Pandoro, per il quale è indagato dalla Procura di Milano per truffa aggravata insieme a Chiara Ferragni, ma precisa: “Non mi è permesso in questo momento entrare nel merito del caso pandoro, ma essendo diventate pubbliche alcune mail insistentemente a me attribuite, devo precisare come nessuna di queste mail fosse la mia”.

“Resto amareggiato per come questa vicenda abbia messo in ombra anni di duro e onesto lavoro fatto dalle società e dalle persone coinvolte. Un lavoro sempre in salita, costellato di tanti ostacoli e altrettanti successi, che chiunque si ritenga intellettualmente onesto non può attribuire solo al caso o alla fortuna. Mi ferisce la sofferenza inflitta ai dipendenti di tutte le società che s sono sentiti attaccati pubblicamente e hanno visto messe in pericolo le aziende per cui lavorano e di conseguenza i loro posti di lavoro” aggiunge Fabio Maria Damato.

L’ex manager dell’imprenditrice digitale, poi, si dice stremato da “una certa violenza che abbiamo tutti subito, specie Chiara Ferragni che ho sempre rispettato come persona e come capo e per la quale l’onestà, la dedicazione e l’affetto che ho dedicato nessuno potrà mai mettere in discussione”.

“Ho letto una certa ossessione circa i miei presunti incredibili guadagni. Purtroppo (per me) non solo le cifre circolate sul mio stipendio di lavoratore dipendente sono lontane dalla realtà, ma non ho mai nemmeno percepito da membro dei due consigli di amministrazione quei fantastici compensi di cui scrive, perché sono ruoli che ho ricoperto a titolo gratuito fino alla mia uscita volontaria”.

Damato, poi, smentisce di aver ricevuto una maxi liquidazione: “Per finire, nel segno della coerenza al momento delle mie dimissioni volontarie da tutte le cariche non ho chiesto nessuna liquidazione aggiuntiva, tantomeno di 4 milioni di euro e nulla in più mi è stato versato se non gli oneri previdenziali spettanti d legge a qualsiasi lavoratore dipendente”.

Quindi la rettifica al comunicato diffuso dalle società di Chiara Ferragni: “In questi mesi difficili non ho mai replicato a provocazioni o a informazioni errate circolate sul mio conto perché da dipendente credevo non fosse corretto farlo visto il rispetto per le persone, le gerarchie e per le aziende per cui ho lavorato. Ma oggi è opportuno anche rettificare come la mia uscita sia stata una scelta autonoma e volontaria, e non, come diffuso dall’azienda, che ‘il cambiamento fa parte di un percorso di rinnovamento aziendale’. Grazie”.

Leggi l'articolo originale su TPI.it
Exit mobile version