Il primo settembre del 2015 Google cambiava dopo anni il design del suo logo.
La società di Mountain View lo aveva fatto per introdurre “un nuovo linguaggio visivo”, ma anche dare agli utenti un logo che fosse più visibile e pratico dagli smartphone.
Come dichiarato in fase di presentazione, il nuovo logo “non vi dice semplicemente che state utilizzando Google, ma vi mostra anche in che modo Google sta lavorando per voi. Per esempio, nuovi elementi come un microfono colorato vi aiutano a capire come interagire con Google, che stiate parlando, digitando o toccando lo schermo”.
Sono passati quindi due anni da quando la piccola G è stata sostituita.
Da allora i perfezionisti di internet hanno più volte sottolineato diverse imperfezioni del nuovo logo.
Nonostante le migliaia di tecnici e ingegneri impiegati dall’azienda, alcuni utenti e grafici hanno notato due irregolarità della nuova G, da loro considerati gravi difetti: la mancanza di simmetria e lo spessore variabile del disegno.
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Asimmetria. I contorni della prima lettera del logo non sono in linea né con il cerchio inscritto alla G né con quello circoscritto alla G.
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Lo spessore variabile della lettera. I tratti che compongono la lettera non sono solo di colore diverso, ma anche di misura diversa.
I difetti in realtà sono frutto di una precisa strategia di marketing, elaborata appunto in occasione del restyling del logo del 2015.
“Abbiamo voluto mantenere l’immagine amichevole e accessibile che Google ha sempre avuto, combinando la purezza matematica delle forme geometriche con la semplicità infantile della grafia di un libro di scuola elementare”, scrivo gli ingegneri Google.
Inoltre, come detto il fase di presentazione, “il nuovo logo è stato a lungo testato per ottenere la massima leggibilità in tutti i contesti digitali”.
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