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Crisi di governo, la profezia del giornalista che aveva previsto tutto

Credit: ANSA/ ETTORE FERRARI

A febbraio Emilio Mola aveva pubblicato un post su Salvini in cui anticipava la crisi di governo e il ruolo che avrebbe ricoperto il leghista

Di Marco Nepi
Pubblicato il 31 Ago. 2019 alle 16:39 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 01:57

Emilio Mola, il post del giornalista che aveva previsto la fine di Salvini

Emilio Mola, giornalista che collabora con Alganews e che è molto seguito sui social, potrebbe avere doti da chiaroveggente, oltre che da analista politico. Già lo scorso febbraio, l’opinionista aveva scritto un post su Facebook in cui prevedeva la fine del governo giallo-verde e, nella crisi di governo futura, sottolineava il ruolo che avrebbe ricoperto il leader del Carroccio Matteo Salvini. Il post, che negli ultimi giorni è stato molto ricondiviso sui social, anticipa anche le ragioni addotte dal leghista per giustificare la crisi.

Mola aveva fatto parlare di sé anche per un post in cui criticava la politica del ministro dell’Interno, accusandolo di essere il portatore di una politica di odio.

“Cari salviniani e leghisti, una cosa vi dev’essere chiara: entro la fine dell’estate (se non addirittura della primavera) Salvini non sarà più al governo. Non sappiamo chi ci sarà, ma di certo non lui.A settembre il governo dovrà trovare 5,6 miliardi per rifinanziare Quota100, altri 8 miliardi per rifinanziare il Reddito di Cittadinanza, 30-40 miliardi per finanziare la Flat Tax (che non può più rinviare), 23 miliardi per evitare l’aumento dell’IVA al 25,6%, altri 10 miliardi per coprire il buco dovuto alla mancata crescita (0,2% se va bene anziché 1%). Solo per citare le spese principali”, scriveva il giornalista lo scorso febbraio.

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“Sono circa 100 miliardi. Un’enormità. E no, l’Europa non c’entra niente. Sono il costo delle politiche di Salvini e Di Maio (eh già, andare in pensione prima e far alzare lo spread ha un prezzo che qualcuno deve pagare, chi se lo sarebbe mai aspettato eh?); sono soldi che non ci sono e sono soldi che noi italiani dovremo tirar fuori: o con l’aumento delle tasse o con drammatici tagli allo Stato Sociale. Oppure con la rinuncia, da parte di Salvini e Di Maio, ad alcune di quelle promesse”, aggiunge.

“Ma sono tutte e tre scelte che porteranno i partiti al governo a perdere consenso. E ve lo immaginate Salvini che rimane lì a pagare e farci pagare il prezzo delle sue politiche? No che non ve lo immaginate. E infatti lui non ci pensa proprio a rimanere lì. Salvini troverà una scusa, una qualsiasi scusa (Tav, processo, quello che volete), per rompere il governo e defilarsi prima che gli italiani scoprano quale sarà il conto da pagare”.

“Si piazzerà fuori, all’opposizione, a fare la guerra a quel governo che si sacrificherà per salvare il Paese dalla bancarotta facendo pagare agli italiani il conto che Salvani ha lasciato prima di scappare”, prosegue.

“Il quale Salvini non dirà ‘sono scappato prima che gli italiani scoprissero che gli ho lasciato 100 miliardi da pagare’. Dirà ‘sono stato mandato via dai poteri forti, dal Pd, dall’Europa, da Soros, dalle banche bla bla perché bla bla prima gli italiani bla bla. E sapete qual è il bello? È che voi, pur sapendo tutto questo, starete dalla sua parte. E scenderete in piazza inferociti contro il governo che dovrà aggiustare i conti sfasciati da Salvini, e al fianco di Salvini. Che dirà: “Avete visto? Mi hanno mandato via per mettervi le mani in tasca. Perché con me non sarebbe mai successo”.

E voi gli crederete. Perché siete gli stessi che credono alla storia del leghista antimeridionale che diventa all’improvviso il più grande patriota italiano. Perché non dovreste credere al resto?”, conclude Mola.

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