Elena Santarelli confessa ai suoi followers di essere in terapia dopo la malattia del figlio
La showgirl di Latina si lascia andare alle lacrime sui social e confessa di aver scelto di iniziare la terapia, dopo la malattia del figlio Tommaso. In un post pubblicato su Instagram, Elena Santarelli pubblica un video in cui mostra le sue fragilità, ma in mano ha qualcosa di prezioso: il suo libro.
Si intitola Mamma lo sa e dentro c’è la storia complessa e drammatica, ma ricca di speranza, della malattia del piccolo Tommaso. Il libro di Elena Santarelli (Piemmi Editori) sarà sugli scaffali delle librerie dal prossimo 22 ottobre, ma nel frattempo la showgirl pontina lo presenta al mondo, non senza emozionarsi.
Il tumore al cervello del suo bambino l’ha segnata tantissimo negli ultimi anni e per questo ha deciso di riversare tutta la sua esperienza in Mamma lo sa. “Questo video è per tutti quelli che mi hanno e che ci hanno sostenuto, ora non mi nascondo più dietro le mie emozioni, questa sono io ed ho sbagliato per 2 anni a mostrarmi forte come una roccia, in realtà lo ero ma poi sono anche questa che vedete. Chi vorrà conoscere veramente me, noi e la nostra storia lo potrà fare leggendo il libro, che uscirà il 22 ottobre in tutte le librerie”, ha scritto Elena Santarelli accanto al video in cui mostra il pacco appena arrivato a casa contenente proprio una copia del suo libro.
“È arrivato questo pacco a casa e sono molto emozionata perché è la prima copia del libro che mi ha mandato Piemme Editori. Forse perché mi è costato veramente tanta fatica ripercorrere questa storia, e spero veramente di dare una botta di speranza a tanti genitori e a tante altre famiglie perché l’ho scritto con il cuore e con le lacrime. Soprattutto l’obiettivo è veramente bello, quindi spero che vi piaccia”, ha detto tra le lacrime la showgirl.
In un’intervista rilasciata a F, Elena Santarelli aveva detto che ha dovuto far ricorso alla terapia psicologica, la Emdr, per arginare il dolore scaturito dal dover ripercorrere i momenti bui del passato.
“Si basa sul movimento degli occhi tra la psicoterapeuta e il paziente per elaborare il dolore”, ha raccontato Santarelli. “Quando Giacomo era sotto terapia, volevo fare tutto da sola, mi sentivo Wonder Woman. Il mio unico pensiero era andare avanti, sembravo dopata. Poi c’è stato il crollo e ho capito di aver bisogno di aiuto”.