Da oggi “esci il cane”, “entra i panni”, o “siedi il bambino” non sono più errori gravi.
Basta prendere in giro i dialetti del sud che usano i verbi transitivi in modi fantasiosi. È l’Accademia della Crusca a decretarlo.
Tutto è partito dalle domande dei lettori, che chiedevano se fosse corretto costruire il verbo “sedere” con l’oggetto diretto di persona.
“Si può rispondere di sì, ormai è stata accolta nell’uso, anche se non ha paralleli in costrutti consolidati con l’oggetto interno come li hanno salire o scendere (le scale, un pendio). Non vedo il motivo per proibirla e neppure, a dire il vero, per sconsigliarla” ha spiegato Vittorio Coletti, socio dell’Accademia. Stessa cosa vale per i verbi uscire e entrare.
“Esci il cane”, il (parziale) dietrofront dell’Accademia della Crusca
Poche ore dopo è arrivato il dietrofront dell’Accademia della Crusca: “Non abbiamo cambiato idea”. Il presidente Claudio Marazzini, intervistato dall’Agi, comunica che “gli insegnanti devono stare tranquilli: potranno continuare a correggere gli studenti che scrivono esci la sedia”.
Quella di Vittorio Coletti è da considerare un’apertura parziale: “Coletti ha guardato con simpatia a una spinta innovativa che trasferisce un modo di dire popolare, accettandola nell’eccezione della quotidianità e delle situazioni familiari. Naturalmente se viene trasportato nella grammatica della scuola nascono dei problemi perché l’insegnante sarà comunque chiamato a correggere quelle forme nell’italiano scritto e formale”.
Dialetto, sud e Crusca
In Italia e nel mondo l’Accademia della Crusca è uno dei principali punti di riferimento per le ricerche sulla lingua italiana. Può dare indicazioni, non regole, ma normalmente l’iter è questo: quella data forma linguistica discussa diventa prima legittima nella lingua parlata, poi eventualmente anche in quella scritta.
Ha continuato Coletti: “Diciamo insomma che sedere, come altri verbi di moto, ammette in usi regionali e popolari sempre più estesi anche l’oggetto diretto e che in questa costruzione ha una sua efficacia e sinteticità espressiva che può indurre a sorvolare sui suoi limiti grammaticali”.
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