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David di Donatello 2019, la presidente Detassis a TPI: “L’equilibrio di genere nella giuria ha contribuito alla presenza di più donne nelle candidature”

La presidente dell'Accademia ha spiegato quali potrebbero essere i fattori di questa svolta storica

Di Rossella Melchionna
Pubblicato il 19 Feb. 2019 alle 19:38 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 03:59

“Spero che costruire una giuria più consapevole, più giovane e più internazionale possa aver contribuito a raggiungere questo risultato”. A dirlo a TPI è Piera Detassis, presidente e direttrice della Fondazione Accademia Premi David di Donatello. Il riferimento va a una novità assoluta emersa dalla stagione cinematografica appena conclusa: per la prima volta due donne sono state candidate ai David – gli Oscar del cinema italiano – per Miglior regia e Miglior film.

Si tratta, nello specifico, di Valeria Golino e Alice Rohrwacher che corrono nelle categorie citate per Euforia e Lazzaro felice. L’edizione 2019 dei David – la 64esima – segna una vera e propria rivoluzione.

Rivoluzione che era partita già qualche mese fa quando Detassis aveva completamente riformato l’Accademia. Tra le modifiche più rivelanti la formazione della giuria – ridotta e composta non solo da candidati e vincitori del premio, ma anche da esperti del settore – i requisiti d’accesso – resi più ampi – e l’introduzione di un nuovo riconoscimento, il David dello spettatore, assegnato alla pellicola che ha registrato più presenze in sala.

“A me ha abbastanza sorpreso questa doppia nomination. Non dimentichiamo, però, che Euforia e Lazzaro felice sono film che hanno avuto un percorso internazionale. Evidentemente qualcosa si muove”, ha precisato la presidente.

I dati recenti, però, in Italia non sono ancora incoraggianti. Secondo DEA-Donne e audiovisivo dell’IRPPS, solo il 12 per cento delle pellicole che ricevono un finanziamento pubblico è diretto da registe. Il 9,2 per cento quelle che arrivano in sala.

Le produttrici donne rappresentano il 25,7 per cento, le sceneggiatrici il 14,6 per cento. Nelle troupe macchiniste, operatrici e foniche sono sotto il 10 per cento. 6,2 per cento le direttrici della fotografia, 6 coloro che compongono le colonne sonore. Una presenza femminile maggiore si presenta nei reparti casting, trucco e costumi.

Infine, per quanto riguarda i festival, i numeri sono positivi: il 33 per cento delle pellicole firmate da donne ha ricevuto una nomination o dei premi in kermesse nazionali o internazionali. Gli uomini, invece, si sono fermati al 17 per cento per quanto riguarda nomination e riconoscimenti nazionali, al 23 per quelli internazionali.

Euforia, oltre a essere nominato per Miglior regia e film, appare – sempre sul versante quote rosa – nella categoria della Sceneggiatura originale. Stesso discorso per Lazzaro felice che conquista anche un posto nelle cinquine Miglior attrice non protagonista e Autore della fotografia, Miglior scenografo e Costumista senza dimenticare Miglior suono.

Per Detassis, “un maggior equilibrio di genere nella giuria ha portato a questo esito”.

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