A poche ore dal ritorno in televisione di Claudio Amendola con la serie Nero a metà, l’attore romano ha raccontato alcuni dettagli della sua vita privata al quotidiano Il Messaggero. “Sono stato molestato anch’io – ha rivelato per la prima volta Amendola – Ho iniziato a lavorare da giovane, ero un bel ragazzetto. Una donna più grande approfittò del suo potere per saltarmi addosso. Che dovevo fare? Ce so’ stato”.
Claudio Amendola e #MeToo
Il doppiatore di Lilli e il vagabondo, prima di confessare di essere stato vittima di molestie sessuali, ha commentato il movimento #MeToo sorto più di un anno fa: “Sono dalla parte delle donne, qualunque denuncia è sacrosanta. Ma bisogna educare i maschi a rispettare l’altro sesso. E lo dice uno che ne ha viste tante: uomini molestatori e donne all’assalto degli uomini”.
Claudio Amendola e politica
Alcuni mesi fa Claudio Amendola ha elogiato il ministro dell’Interno, il leghista Matteo Salvini. Un giudizio che ha provocato bufere sui social. “È scoppiato il finimondo solo perché ho detto che il vicepremier è un bravo politico: ma era una constatazione, sorretta dai numeri elettorali”. L’attore si è sempre professato di sinistra.
Claudio Amendola e Roma
Il legame tra il regista de La mossa del pinguino e la Capitale è sempre stato fortissimo. Ma sugli eventi che stanno travolgendo Roma, Amendola ha sostenuto: “Roma non può permettersi di essere razzista perché è da sempre il crocevia di tante culture. È stanca, semmai, di assistere al proprio declino lento e inesorabile”. Alla domanda sull’eventuale colpa dell’amministrazione della città, l’attore ha risposto: “Troppo facile invocare le ruberie di ieri e le inadeguatezze di oggi. Roma, per riprendersi, ha bisogno innanzitutto dell’impegno dei suoi cittadini”.
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