Per i medici che lo stavano curando non c’era più alcuna possibilità che si risvegliasse. Al punto che i suoi genitori hanno acconsentito alla richiesta di staccare il respiratore che lo teneva in vita. Ma il piccolo Bobby Webber, un bimbo australiano di appena sette mesi, ha stupito tutti.
Una volta disattivati i macchinari, infatti, al posto di spegnersi lentamente nell’abbraccio di mamma e papà, il bambino è tornato pian piano a respirare autonomamente. Continuando a lottare per la vita, in una battaglia che sembrava ormai persa.
La storia di Bobby Webber, riportata dal Daily Mail, arriva dall’Australia. I suoi genitori, Barry ed Elise Webber, lo hanno concepito prima di sposarsi. Dopo il matrimonio, i due hanno deciso di partire per il viaggio di nozze, affidando il piccolo alla famiglia di Barry.
Nella casa in cui è stato ospitato Bobby, tuttavia, era presente anche il fidanzato della sorella di Barry. I due stanno insieme da circa 12 anni, motivo per cui l’uomo è considerato a tutti gli effetti uno zio acquisito per il piccolo bambino.
Inspiegabilmente, però, lo zio ha violentato pesantemente, e per ore, il bambino. Bobby è stato portato in ospedale con un grave trauma cranico, vertebre fratturate, alcuni traumi genitali e diversi segni di morsi sul corpo. Fin dall’inizio le sue condizioni sono apparse critiche.
Nel frattempo, lo zio ha subito ammesso la propria colpevolezza, senza però fornire alcuna spiegazione circa i motivi del suo gesto. L’uomo è stato condannato a 8 anni in primo grado, diventati 11 in appello,
Il resto è adesso storia nota: i medici, dopo molti tentativi di curare il bambino, hanno informato Barry ed Elise Webber che per il piccolo Bobby non c’era più niente da fare. Da lì, la sofferta decisione di staccare il ventilatore al bimbo. Poi, il miracolo.
A causa delle violenze dello zio, il piccolo di 7 mesi ha riportato una paralisi cerebrale quadriplegica. Inoltre, è completamente cieco da un occhio e non riesce ancora a muoversi da solo. Però ha superato lo scoglio più grande: è riuscito a sopravvivere a una violenza inaudita che nessun bambino meriterebbe. E adesso lotta per riconquistare una vita normale.