La gran parte degli uomini ha familiarità con la così detta “pancia da birra”.
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Non tutti gli amanti della “bionda”, però, sanno che il suo consumo elevato può portare all’ingrossamento di un’altra parte del corpo: il seno.
È emerso che il luppolo presente nelle birre di tipo Ipa (Indian pale ale) contiene fitoestrogeni.
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Nei nostri corpi, queste molecole a base vegetale si comportano in modo simile agli ormoni estrogeni prodotti naturalmente dall’organismo.
L’estrogeno è principalmente un ormone sessuale femminile secreto dalle ovaie, che serve a prepararsi alla fecondazione e alla gestazione.
I fitoestrogeni vegetali sono molto simili a quelli prodotti dai nostri corpi e a volte vengono prescritti per aiutare a dormire e per ridurre gli effetti collaterali della menopausa, come le vampate di calore e la secchezza vaginale.
Tuttavia, quando i fitoestrogeni vengono consumati in grandi quantità dagli uomini, si possono riscontrare degli effetti collaterali piuttosto imbarazzanti.
Quelli principali sono la disfunzione erettile che colpisce chi alza troppo il gomito e la ginecomastia, la crescita del seno maschile.
L’Independent racconta che l’erborista Stephen Harrod Buhner scrisse di questo fenomeno nel suo libro Sacred and Herbal Healing Beers, pubblicato nel 1998.
Nel testo si legge che dopo “l’esposizione a lungo termine alle proprietà estrogeniche del luppolo, gli uomini hanno difficoltà a sostenere l’erezione”.
Esiste però una soluzione per evitare questi problemi e impedire la crescita di quelle che gli inglesi chiamano “moobs” (abbreviazione di man boobs, il seno degli uomini).
Il rimedio non consiste in complesse e costose cure, ma solamente nell’evitare di bere enormi quantità di birra.
Gli esperti comunque sostengono che il rischio di crescita del seno nell’uomo è relativamente basso, dato che i fitoestrogeni sono molto più deboli degli estrogeni del corpo umano.
I fitoestrogeni sembrano infatti essere tra 100 e 1.000 volte meno efficaci degli ormoni naturali.
Altro rimedio è l’esercizio fisico, che rimane la miglior difesa anche contro le “moobs”, in quanto il testosterone prodotto dall’attività fisica annulla gli effetti dei fitoestrogeni.
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