Il numero di visualizzazioni su Youtube, più di due miliardi, lo consacra come un vero e proprio tormentone del 2019. È Baby Shark, canzone – con tanto di balletto nel video – adoratissima dai bambini. Il brano, con protagonisti squali animati e bimbi mentre danzano, ha esordito al 32esimo posto (su 100) nella classifica americana stilata da Billboard a gennaio.
Baby Shark, creata dalla società sudcoreana Pinkfong Kids, ha un testo semplice e facile da memorizzare. È stata inventata nel 2016 e il successo è cresciuto a mano a mano fino a diventare un pezzo popolare: prima nei Paesi del Sud-est asiatico, poi in Occidente. Al punto tale che la nuova baby dance è diventata virale da entrare, oltre nella Top 100 di Billborad, nelle classifiche musicali del Regno Unito.
Non solo. A Natale 2018 è stato prodotto anche un peluche canterino ispirato al piccolo squalo e, sui social, soprattutto su Instagram, gli utenti si sono sfidati (la #BabySharkChallenge) per vedere chi ballasse meglio Baby Shark.
L’allegro brano è stato condiviso e interpretato anche da artiste del K-pop – la musica pop coreana – che hanno contribuito alla diffusione. Tra queste Red Velvet, Girls’ Generation e Blackpink.
Cos’è il K-pop
Con l’espressione K-pop si intende la musica popolare prodotta in Corea del Sud. Un genere molto apprezzato in Asia, anche se molti fan vivono in Occidente.
Il K-pop, spinto dalla Korean wave – movimento musicale che dal 1990 ha fatto conoscere in tutto il mondo la cultura coreana – è influenzato dal pop americano. Dal 2008, poi, il genere si è mescolato con la musica dance.
Tra le voci più note ci sono quelle di BTS, Super Junior, Wonder Girls, ma anche Winner, Beast, Seventeen, Stray Kids e Pentagon.
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