Dietro al trionfo delle calciatrici statunitensi, che lo scorso 7 luglio a Lione hanno battuto l’Olanda 2-0 e sono state incoronate per la quarta volta campionesse mondiali, c’è un tocco British. Georgie Bruinvels, ricercatrice alla St. Mary University di Twickenham: sarebbe lei l’arma segreta delle campionesse del pallone a stelle e strisce. Una giovane scienziata inglese che da anni studia come il ciclo mestruale influisca sulle performance atletiche femminili. Sì, perché quando si tratta di sforzo fisico e rendimento, gli ormoni contano: quindi anche le mestruazioni.
“Anche se solamente a partire dagli anni Novanta si è cominciato a considerare la specificità del corpo femminile negli studi scientifici volti a ottimizzare le prestazioni sportive”, dichiara la donna al quotidiano d’oltremanica The Guardian. Prima di allora, i risultati di test svolti su atleti uomini venivano usati anche per le ragazze.
Bruinvels è tra i fondatori di FitrWoman, un’app che promette di adattare la dieta e il programma di allenamento alle singole atlete, tenendo conto anche di quando si trovano in “quel periodo” del mese. “Gli sbalzi ormonali influenzano la biomeccanica, il tono dei legamenti e la possibilità di infiammazioni muscolari”, spiega la ricercatrice.
Come influiscono ormoni e dieta sulle prestazioni sportive – Secondo quanto scoperto finora, durante la prima metà del ciclo, soprattutto prima dell’ovulazione, i legamenti del crociato sono più a rischio. Questo non significa che gli allenamenti siano off-limits. Meglio, però, prestare particolare attenzione alle fasi di riscaldamento e defaticamento, per salvaguardare il benessere di un punto delicato come il ginocchio. Per quanto riguarda il regime alimentare, nello stesso periodo del mese sembra che il corpo femminile sia progettato per utilizzare al meglio i carboidrati, mentre durante la seconda metà del ciclo mestruale si ottimizza il metabolismo dei grassi.
Per queste ragioni, pare che gli allenamenti mirati al potenziamento e all’incremento della propria forza fisica diano maggior frutto se programmati nella prima metà del ciclo mestruale. In quest’arco di tempo il corpo è più adattabile, e i tempi di ripresa risultano più rapidi. Al contrario – stando a quanto riportato dal Times – quando ci si trova nella seconda metà del ciclo si fa più fatica a regolare la temperatura corporea, quindi è più difficile dare il massimo in ambienti caldi.
Per i soggetti che hanno familiarità con infiammazioni muscolari, i giorni più delicati cadranno all’inizio e a metà del ciclo, in concomitanza col crollo di alcuni ormoni. Per contenere i rischi, in questo caso, aiuterebbe ridurre i grassi saturi che si consumano a tavola.
“Anche gravidanza e allattamento influiscono sui livelli ormonali”, mette in guardia Bruinvels. Per lei non è un caso se la regina del tennis made in Usa, Serena Williams, ha accusato problemi al ginocchio subito dopo aver partorito la figlia Alexis Olympia Ohanian Jr., nel 2017.
Un argomento tabù – Purtroppo secondo l’esperta, che ora è impegnata con il team britannico di tennis femminile come consulente, il mestruo in molti spogliatoi è ancora argomento tabù: qualcosa da sopportare o, peggio, da nascondere. In generale, non si fa abbastanza formazione riguardo alla sua importanza: “Mi uccide che se ne sappia così poco in materia, quando ha un impatto talmente grande sui risultati delle atlete”, ha ribadito in una recente intervista. Soprattutto se si considera che la maggior parte delle tenniste ha allenatori maschi che, com’è prevedibile, “non ne sanno niente”.