Decine di migliaia di foto inedite scattate da Andy Warhol saranno rese pubbliche per la prima volta dalla Andy Warhol Foundation, a trentun’anni dalla morte dell’artista pop più famoso di sempre.
Pezzi della della sua vita, ma non solo: soggetti dei fotogrammi sono anche personaggi del calibro di Liza Minnelli, Bianca Jagger e Debbie Harry, ma tra i negativi sviluppati appaiono anche Truman Capote e il fidanzato di Warhol, Jon Gould.
Celebrità, amici e dettagli del quotidiano dell’artista raccolti in una collezione ineguagliabile di oltre 130mila fotogrammi che la Andy Warhol Foundation utilizzerà per la realizzazione di un libro, l’allestimento di una mostra, oltre alla digitalizzazione.
Il Contact Warhol Project
Le oltre centomila immagini risalenti al periodo che va dal 1976 alla sua morte, nel 1987, confluiranno nel Contact Warhol Project, creato dalla fondazione che porta il nome dell’artista proprio per valorizzare un patrimonio fino ad oggi nascosto agli occhi dei più.
Secondo quanto si legge sul Guardian, Warhol ha sviluppato solo il 17 per cento degli scatti, con i negativi contrassegnati con “X” per quelli da buttare via e “O” per quelli da stampare.
La collezione è di proprietà della Stanford University, dove una prima selezione dei foto sarà esposta il prossimo settembre. Mentre per la biblioteca digitale di tutte le immagini bisognerà ancora attendere, ma si pensa che la pubblicazione degli scatti avverrà entro la fine del 2018. L’unica data certa è quella del libro, che uscirà in libreria a novembre.
“Ecco perché fotografo”
“Una foto significa che so dove sono stato in ogni minuto”, ha detto una volta l’artista pop: “Ecco perché fotografo”. E lo straordinario occhio di Warhol ha catturato frammenti della sua vita, anche quelli più intimi.
Le foto ritrovate testimoniano scene di club e ambientazioni private. Immagini più esplicite mostrano l’amico Victor Hugo in atteggiamenti intimi con più uomini, mentre prendendo cocaina. Scene che si pensa abbiano ispirato la serie di serigrafie Sex Parts di Warhol.
Warhol come non l’abbiamo mai visto
“È Warhol come non si è mai visto prima. Osserviamo la sua vita quotidiana come non abbiamo mai potuto fare prima che questi negativi venissero sviluppati e resi pubblici”, dice Richard Meyer, professore d’arte a Stanford, dove vive l’archivio e il “diario visivo” di Warhol.
“I negativi non solo offrono nuove e importanti intuizioni sulla vita e il lavoro di Warhol, ma aiutano anche a chiarire le questioni relative a ciò che lo ha motivato e preoccupato durante l’ultimo decennio della sua vita”, ha detto ancora il professore al Guardian.
Aspettiamo il 2019 per poter ammirare l’enorme mostra dell’artista pop più famoso di tutti i tempi, che farà il suo debutto al Whitney di New York come la prima grande retrospettiva del museo sull’artista dal 1989.
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