Il 16 giugno 1988 moriva Andrea Pazienza, disegnatore tra i più famosi e rappresentativi del fumetto italiano e dell’arte figurativa.
Le sue opere, incentrate su personaggi entrati nell’immaginario collettivo come Zanardi o Pentothal, sono state spesso ristampate da tante case editrici.
Ad Andrea Pazienza sono intitolati anche alcuni premi prestigiosi del mondo del disegno.
Andrea Pazienza | Biografia
Il disegnatore e fumettista italiano Andrea Pazienza era nato a San Benedetto del Tronto il 23 maggio 1956, figlio di un insegnante di educazione artistica. Aveva un fratello, Michele, e una sorella più piccola, Mariella. Crebbe a San Severo, provincia di Foggia, paese natio del padre che per primo ne intuisce le inclinazioni al disegno.
Per motivi di studio andò a frequentare il liceo a Pescara, dove iniziò a farsi notare per i suoi disegni e conobbe l’autore di fumetti Tanino Liberatore, soprannominato in futuro “il Michelangelo del fumetto”. Erano gli anni della formazione e dell’esposizione dei primi lavori per Andrea Pazienza.
Si iscrisse al DAMS di Bologna nel 1974 e visse in prima persona gli anni duri della contestazione: Andrea Pazienza entrò in contatto nella stessa facoltà e nello stesso giro universitario con Pier Vittorio Tondelli, Enrico Palandri, Gian Ruggero Manzoni, Roberto Freak Antoni fondatore degli Skiantos e Francesca Alinovi.
Nel 1977 l’incontro di Andrea Pazienza con Filippo Scòzzari lo portò alla rivista Cannibale, fondata da Stefano Tamburini e Massimo Mattioli, a cui si sarebbe unito in seguito Tanino Liberatore. Nello stesso anno Andrea Pazienza diede alle stampe Le straordinarie avventure di Pentothal, il suo primo libro pubblicato e quello dove compare uno dei suoi personaggi più noti.
Dal 1979 al 1981 collaborò col settimanale di satira Il Male, mentre risale al 1980 la fondazione del mensile Frigidaire, voluto da Andrea Pazienza con il gruppo di Cannibale e Vincenzo Sparagna. Proprio sulle pagine di Frigidaire fa la sua comparsa il personaggio di Zanardi.
Contemporaneamente ai disegni sulle riviste, Andrea Pazienza si dedicò anche a firmare manifesti cinematografici, videoclip, copertine di dischi e campagne pubblicitarie. Lavorò anche per il mondo del teatro, realizzando scenografie e ideando locandine.
Andrea Pazienza si occupò anche di pittura ed espose varie opere nel biennio 1982-1983 tra Bologna, Milano e Roma. Inoltre decorò con pitture murali l’aula del Polo Didattico della Facoltà di Lettere di Genova e collaborò agli inserti culturali di tantissimi settimanali e quotidiani, come Tango de L’Unità.
I primi anni Ottanta furono gli anni più prolifici di Andrea Pazienza, che pur se insofferente alle scadenze editoriali era nel momento di massima creatività artistica. Nello stesso periodo iniziò a consumare eroina a fasi alterne, disintossicandosi di tanto in tanto.
Nel 1984 si trasferì a Montepulciano e conobbe la fumettista Marina Comandini, con la quale si sposò nel 1986. Nella città toscana la sua produzione prese una via diversa, incentrandosi su poesia e storia: nacquero qui Pompeo, Campofame e Astarte.
Andrea Pazienza | Morte
Nella notte del 16 giugno 1988 Andrea Pazienza morì improvvisamente a Montepulciano. La causa della morte non è mai stata rivelata ufficialmente né dalla famiglia né dalla moglie Marina Comandini, dando per certa la morte per cause naturali.
Stando a quanto rivelato dalla moglie, Andrea Pazienza si era chiuso in bagno di notte e dopo 20 minuti era stato ritrovato morto.
Il disegnatore Sergio Staino, che aveva diretto Pazienza sul giornale satirico Tango, raccontò in un’intervista a La Stampa che aveva prestato parecchi soldi al disegnatore dopo il suo ritorno dal Brasile, dove Paz era stato a disintossicarsi dall’eroina. Secondo Staino Pazienza si sarebbe comprato l’eroina coi due milioni prestati e sarebbe morto per overdose.
Andrea Pazienza | Mostra Roma
In occasione del trentennale dalla scomparsa di Andrea Pazienza a Roma è in corso la mostra “Pazienza – 30 anni senza“, organizzata in collaborazione da ARFestival e Napoli Comicon all’ex Mattatoio di Testaccio.
Il 16 giugno 2018, giorno dell’anniversario, si terrà alla sede di via Orazio Giustiniani a partire dalle ore 17.00 un incontro speciale con l’esposizione di due opere inedite di Andrea Pazienza, per la prima volta in esclusiva nazionale.
Inoltre verrà presentato in anteprima assoluta il primo volume di 4 della nuova collana EXTRA PAZIENZA («SuperExtraPaz») in edicola a cadenza settimanale dal 22 giugno per L’Espresso-Repubblica.
Andrea Pazienza | Frasi
- Mai tornare indietro, neanche per prendere la rincorsa. (Frase di Che Guevara citata da Paz in Le straordinarie avventure di Pentothal)
- Mi chiamo Andrea Michele Vincenzo Ciro Pazienza […] Ho la patente da sei anni ma non ho la macchina. Quando mi serve, uso quella di mia madre, una Renault 5 verde. Dal ’76 pubblico su alcune riviste. Disegno poco e controvoglia. Sono comproprietario del mensile “Frigidaire”. Mio padre, anche lui svogliatissimo, è il più notevole acquerellista ch’io conosca. Io sono il più bravo disegnatore vivente. Amo gli animali ma non sopporto di accudirli. Morirò il sei gennaio 1984. (da Paese Sera, 4 gennaio 1981)
- Perché il freddo, quello vero, sa essere qui, in fondo al mio cuore di sbarbo. (da Giallo Scolastico)
- Prima di fare fumetti dipingevo quadri di denuncia. Erano tempi nei quali non potevo prescindere dal fare questo. Ma i miei quadri venivano comprati da farmacisti che se li mettevano in camera da letto. Il fatto che il quadro continuasse a pulsare in quell’ambiente mi sembrava, oltre che una contraddizione, anche un limite enorme. Da qui il mio desiderio di fare fumetti. (da Extrapaz)
- Amore è tutto ciò che si può ancora tradire. (dall’incipit di Lupi)
- Fai l’artista, te ne freghi, ma in verità è la gente che se frega! Dici: che mi frega, sono un artista, se vi va bene così, sennò cicca. Ma sai che gliene frega alla gente che sei un artista! Sei un artista?, e ce lo cachi che sei un artista! (da Le straordinarie avventure di Pentothal)
Andrea Pazienza | Zanardi | Personaggi
Tra i personaggi di Andrea Pazienza il più famoso è Zanardi, il liceale dal naso a becco che rappresenta la parte pessimistica del suo autore.
Ma ci sono anche il disagiato Penthotal, il buono Pertini, il tragico e dolente Pompeo, Pippo di Perché Pippo sembra uno sballato (praticamente uno spin off ispirato dal personaggio Disney).
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