Alessandro Basciano: “Con Sophie Codegoni una relazione tossica”
Arrestato e rilasciato nel giro di 48 ore con l’accusa di stalking, Alessandro Basciano torna a parlare della sua relazione con Sophie Codegoni, la quale, nel frattempo, è stata ascoltata per circa 4 ore dalla procura di Milano.
A La volta buona, il programma pomeridiano di Rai 1, Alessandro Basciano ha ripercorso quanto accaduto prima dell’arresto: “Lunedì 11 novembre, io arrivo a Milano e decido di farle questo famoso regalo, la borsa. Con questa borsa le ho scritto una lettera che lei mi ha detto di avere apprezzato tanto. Sophie mi ha detto che l’ha letta per 10 volte e ha pianto per 10 volte. Io ci tengo a dire che le parole che ho usato sono dure sì, ma sono da circoscrivere a momenti di rabbia, non alla situazione generale, cioè riprendere i virgolettati come se fossero le uniche parole che io le ho detto, non è corretto e non mi si può contestare”.
Il dj e personaggio televisivo ha quindi continuato nel suo racconto: “Nei giorni successivi, Sophie mi ha chiesto di andarla a trovare a casa perché era piena di scatoloni dopo il trasloco, di fare la spesa… Cioè non capisco quando, poi, parla dei bodyguard. Io mi chiedo, tu hai paura di Alessandro o dell’immagine che stai facendo passare? Se lei si nasconde è perché ha le sue di paure ma io non c’entro nulla. Una persona che ha paura e che non vuole niente da te, non ti chiede di andare a fare la spesa, non accetta di sentirti tutti i giorni chiedendoti ‘Che fine hai fatto, non ti ho più sentito'”.
“Dovevamo fermarci prima? – ha continuato Basciano – Non lo so, fatto sta, che abbiamo avuto una relazione tossica e forse avremmo dovuto risolvere tutto da un terapista, non in tribunale. Stiamo soffrendo entrambi perché noi lavoriamo d’immagine e io sto perdendo la reputazione perché risulto quello violento, nonostante la giustizia mi lasci libero perché non mi ritiene violento. Io ho le mie colpe, però, non al punto di arrivare a un procedimento legale così grande e con accuse così gravi. Sono stato condannato prima del processo e anche il mio lavoro ne sta risentendo”.