Molti sono convinti del fatto che, al giorno d’oggi, i robot non siano in grado di fare altro che piccoli compiti ripetitivi e banali.
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Sforzi creativi come l’arte o la musica restano ancora prerogative della sensibilità umana, ma tra non molto tempo tutto questo potrebbe cambiare.
Grazie agli enormi progressi degli ultimi anni nel campo dell’intelligenza artificiale, il produttore discografico Zack Zukowski e lo startupper Cj Carr sono riusciti a programmare un software in grado di segmentare e rielaborare musica già esistente per creare canzoni nuove di zecca e assolutamente godibili anche per le orecchie umane.
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Per l’occasione, i due programmatori, noti anche come Dadabots, hanno insegnato al loro software a suonare un genere di nicchia ma dai molti estimatori in tutto il mondo: il black metal.
Il black metal è uno dei sottogeneri più cupi, pesanti ed estremi dell’heavy metal, reso celebre negli anni Ottanta e Novanta da band scandinave come Mayhem, Burzum, Immortal e Darkthrone.
Il frutto del lavoro dell’intelligenza artificiale è adesso disponibile per l’ascolto su Bandcamp nell’album “Coditany of Timeness”.
Come si legge su The Outline, i brani contenuti in “Coditany of Timeness” sono una rilettura assolutamente originale e inedita di quelli estratti da “Diotima”, album del 2011 dei Krallice, una band black metal di New York, che Zukowski e Carr hanno “spezzettato” e inserito nel computer per permettere all’intelligenza artificiale di esprimere al massimo la sua creatività partendo da una base già esistente.
Il risultato finale è assolutamente convincente: i brani “ricomposti” dal software contengono tutti gli elementi caratteristici del black metal – le chitarre sature, la batteria con il doppio pedale e il cantato in scream – e hanno colpito molti appassionati del genere.