L’ex senzatetto eroinomane diventato milionario con i succhi di frutta
Nel 2007 Khalil Rafati, dopo nove volte in overdose, cominciò a dedicarsi alla produzione di succhi di frutta esotici e nutrienti, che lo hanno reso milionario
Nel 2003 Khalil Rafati aveva trentatré anni e la sua vita non versava nelle condizioni più rosee: era un senzatetto che viveva per le strade di Los Angeles, pesava circa 49 chili e per un caso fortuito si salvò dalla nona overdose di eroina della sua vita.
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Nato nel 1971 in Ohio da una madre ebrea polacca e da un padre musulmano, visse un’infanzia di abusi sessuali, e già in giovane età era stato arrestato per vandalismo e furti,. Nel 1992 si era trasferito in California con il sogno di sfondare nel cinema, sogno che non si realizzò e che anzi si trasformò in un incubo quando scivolò nella tossicodipendenza.
Per quanto sia incredibile pensarlo, oggi Rafati è in perfetta salute, non tocca eroina da quattordici anni, ed è un milionario.
Per capire come sia arrivato a questo successo, bisogna tornare proprio al 2003, quando i paramedici di Los Angeles usarono un defibrillatore per salvargli la vita ed evitare che la sua nona overdose fosse anche quella fatale.
Nonostante avesse provato anche in passato a disintossicarsi – non solo dall’eroina, visto che nello stesso periodo faceva uso anche di crack e cocaina – Khalil si decise a tentare il tutto per tutto solo allora, e trascorse quattro mesi in un centro di riabilitazione che lo riportò a una vita priva di dipendenze.
Così si dedicò al lavoro in due centri di riabilitazione a Malibu, oltre a occuparsi di lavare automobili, fare il dog-sitter e lavorare come giardiniere. Il tutto per sedici ore al giorno, sette giorni su sette, secondo quanto racconta oggi.
Un incontro fu particolarmente importante: quello con un suo vecchio amico dell’Ohio, che gli parlò per la prima volta di cibo organico, vitamine e alimentazione corretta.
Così nel 2007 Rafati, ormai senza problemi economici, aprì un suo centro di riabilitazione, il Riviera Recovery, e allo stesso tempo incominciò a dedicarsi alla produzione di succhi di frutta esotici e particolarmente nutrienti, che in breve tempo divennero molto popolari tra gli ospiti del centro e non solo.
Queste bevande, pensate per dare forza ai corpi ormai debolissimi dei tossicodipendenti in cura, ebbero un immediato successo non solo tra i pazienti, ma anche tra amici e poi sconosciuti presso i quali si era sparsa la voce.
Nel 2011 la notorietà di questi succhi di frutta era abbastanza da far sì che l’ex tossicodipendente lanciasse, insieme al suo migliore amico e alla sua ragazza, la Sunlife Organics, compagnia dedicata alla produzione di succhi di frutta.
In breve tempo le vendite raggiunsero un milione di dollari, e oggi il fatturato annuale è arrivato a sei milioni da sei diversi bar-negozi nell’area di Los Angeles che impiegano più di duecento dipendenti, e che ormai vendono non solo succhi di frutta, ma altri generi alimentari, oltre a una linea d’abbigliamento.
l cosiddetti juice bar vedono tra i loro clienti abituali star del cinema e della musica come David Duchovny e Anthony Kiedis dei Red Hot Chili Peppers, e Rafati ha raccontato la sua storia in una biografia uscita nel 2015 intitolata I Forgot to Die.
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