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    Zelensky se la prende con quattro Paesi europei: “State facendo poco”

    Di Anton Filippo Ferrari
    Pubblicato il 25 Mar. 2022 alle 09:36 Aggiornato il 25 Mar. 2022 alle 09:41

    Zelensky se la prende con quattro Paesi europei: “State facendo poco”

    “Ogni giorno la vittoria è più vicina, è impossibile per noi non vincere questa guerra”. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky la scorsa notte è tornato a parlare ai suoi connazionali attraverso i social. Un videomessaggio in cui ha fatto il punto sulla resistenza ucraina all’invasione russa. È stato un messaggio insolitamente breve, arrivato dopo una giornata di intense e continue interlocuzioni con la comunità internazionale: “Oggi ho parlato alla Nato, al G7, al summit dell’Unione Europea e ho avuto scambi d’opinione col presidente della Lituania, col primo ministro di Israele e del Regno Unito, e col presidente egiziano Al Sisi. A tutti ho ribadito che vogliamo la pace, che anche il popolo russo vuole la pace”.

    Nel suo discorso ai leader europei Zelensky ha delineato la distruzione e il danno della Russia al suo Paese e ha ringraziato l’Europa per essersi unita nel sostegno all’Ucraina, ma ha anche rimproverato i leader europei di aver agito troppo tardi per fermare la Russia: “Avete applicato sanzioni e di questo vi siamo grati, perché sono passi importanti – le parole del presidente ucraino –. Ma l’avete fatto tardi e c’erano altre possibilità”, riferendosi al fatto che sanzioni preventive forse la Russia non sarebbe entrata in guerra. In particolare Zelensky ha parlato del gasdotto Nord Stream 2, che avrebbe dovuto essere bloccato prima per impedire alla Russia di innescare una crisi del gas.

    Il presidente ucraino se l’è quindi presa con tre Paesi in particolare – Germania, Irlanda e Portogallo – colpevoli di essere in ritardo o riluttanti ad adottare misure contro Putin e ancora di più con l‘Ungheria di Viktor Orban per la sua posizione neutrale: “Una volta per tutte: devi decidere da che parte stare”, ha detto rivolgendosi al presidente ungherese, a lungo stretto alleato di Vladimir Putin. “Le uccisioni di massa possono accadere di nuovo nel mondo di oggi. Ed è quello che la Russia sta facendo adesso a noi”.

    La risposta di Orban

    La richiesta avanzata da alcuni Paesi e dallo stesso presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, di estendere le sanzioni contro la Russia all’energia “è inaccettabile, contraria agli interessi del popolo ungherese”. Così il premier, Viktor Orban, in un video su twitter, a margine del Consiglio europeo. “L’85 per cento del gas e più del 60 per cento del petrolio in Ungheria provengono dalla Russia”, ha spiegato Orban, sottolineando come l’imposizione di sanzioni nel comparto energetico si tradurrebbe in un rallentamento dell’economia ungherese. In questo modo “saremmo noi a pagare il prezzo della guerra”, ha puntualizzato il premier, aggiungendo che l’Ungheria non è stata il solo Paese a sostenere questa posizione.

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