Zaporizhzhia, la centrale nucleare scollegata temporaneamente dalla rete. Biden: “Mosca smilitarizzi il sito”
La centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, è stata “totalmente scollegata” dalla rete per almeno due volte. Secondo l’operatore ucraino Energoatom, si tratta della prima volta che è accaduto in quasi 40 anni di attività della centrale, catturata dalle forze russe a inizio marzo ma ancora gestita da tecnici ucraini.
Un incidente temuto da diverse settimane, in cui i combattimenti tra forze ucraine e russe si sono avvicinati pericolosamente al complesso nucleare più grande d’Europa, spingendo organizzazioni internazionali come l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) a chiedere ripetutamente di cessare le ostilità. Lo scollegamento potrebbe aumentare il rischio di incidenti “catastrofici” per il mancato raffreddamento dei reattori e del combustibile nucleare, che richiede energia elettrica.
La stessa Aiea ha confermato di aver avuto notizia dall’Ucraina delle due interruzioni e del successivo ripristino del collegamento alla rete. La compagnia ucraina ha assicurato che durante la disconnessione la centrale riceveva energia da una vicina centrale elettrica, tramite una linea di backup.
Secondo Energoatom, a causare l’incidente sarebbero stati alcuni incendi scoppiati in una vicina centrale a carbone, attribuiti alle “azioni degli invasori”, che avrebbero interrotto per due volte la trasmissione dell’elettricità tramite l’ultima linea rimasta. Altre tre linee, secondo la compagnia, erano state danneggiate nei combattimenti degli scorsi mesi. Le autorità filorusse hanno invece attribuito la responsabilità a bombardamenti ucraini.
Nel corso di una telefonata con il presidente ucraino Volodimir Zelensky, Joe Biden oggi ha chiesto che Mosca smilitarizzi l’area intorno alla centrale.