A partire da giovedì 14 settembre, per sei giorni, i soldati russi e bielorussi parteciperanno a quella che sarà probabilmente la più grande esercitazione militare di Mosca degli ultimi trent’anni, Zapad 2017. L’evento potrebbe coinvolgere fino a 100mila soldati, personale di sicurezza e funzionari civili, che si raduneranno sul mar Baltico, nella parte occidentale della Russia, in Bielorussia e nell’exclave di Kaliningrad.
La presenza di soldati russi in Bielorussia, un paese che confina con Ucraina, Polonia, Lituania e Lettonia, suscita la preoccupazione di alcuni paesi Nato per una serie di motivazioni: le relazioni dell’alleanza atlantica con la Russia sono entrate in crisi da quando, nel 2014, il Cremlino ha deciso di annettere alla Russia la penisola di Crimea appartenente all’Ucraina e di sostenere i separatisti filo-russi contro il governo di Kiev nella loro lotta in Donbass.
Percependo il rischio che comportano queste esercitazioni, i paesi dell’alleanza atlantica hanno disposto già dal mese di agosto l’invio di alcune unità militari in Polonia e nelle Repubbliche baltiche.
Di cosa si tratta
Zapad 2017 è un’esercitazione militare congiunta che coinvolge le forze russe e bielorusse. Inizierà il 14 settembre nel distretto militare di Kaliningrad, l’exclave russa tra Polonia e Lituania con accesso al mar Baltico, e in Bielorussia. Durerà circa una settimana, ma il corrispondente della Bbc Jonathan Marcus avvisa che potrebbe protrarsi anche più a lungo.
Questa esercitazione viene svolta annualmente dalla Russia, ma cambia “fronte” ogni quattro anni. Vengono alternati il fronte Occidentale, Orientale, Centrale e il Caucaso. “Zapad” in russo significa infatti “occidente” . L’ultima esercitazione russa di questo tipo sul versante occidentale si è svolta nel 2013 e non ha attirato particolare attenzione a livello internazionale. Tuttavia, da quell’anno il contesto globale è cambiato notevolmente e Mosca è vista come potenzialmente più pericolosa da molti paesi membri della Nato.
“Zapad” era anche il nome dell’esercitazione che l’Armata Rossa dell’Unione sovietica teneva ogni 4 anni sul fronte occidentale. La manovra, sospesa con la fine dell’Urss, è stata ripristinata nel 1999 dalla Federazione Russa.
Lo scorso 7 settembre il generale russo Valery Gerasimov, ha incontrato il presidente del comitato militare Nato Petr Pavel per rassicurarlo sull’esercitazione in programma, come riportato dall’agenzia di stampa russa Interfax. Gerasimov ha detto a Pavel che l’evento ha natura puramente difensiva e non mira a raggiungere alcun paese terzo.
Ma nonostante le rassicurazioni sulla natura puramente difensiva dell’esercitazione, il richiamo alla guerra fredda e la tensione degli ultimi anni tra Nato e Russia preoccupa l’Occidente.
Qual è l’entità delle forze coinvolte
Lo schieramento di forze coinvolte nell’esercitazione militare è oggetto di controversia. La Nato teme che il dispiegamento previsto per Zapad 2017 possa essere ben superiore ai 13mila soldati che dovrebbero essere schierati secondo il ministero della Difesa russo. La cifra stimata, citata da diverse autorità europee e della Nato, è di circa 100mila soldati.
La Russia invece smentisce questo numero. Lo scorso 9 settembre il rappresentante ufficiale del ministero della Difesa russa Igor Konashenkov ha dichiarato falsa l’affermazione della ministra della Difesa tedesca Ursula von der Leyen, secondo cui alle esercitazioni Zapad 2017 prenderanno parte 100mila soldati russi.
“Settemila vagoni con soldati e attrezzatura si sono avvicinati all’Ucraina, e sfortunatamente non ci sono garanzie che dopo la fine dell’esercitazione militare torneranno a casa dalla Bielorussia”, ha detto il presidente ucraino Petro Poroshenko, che si è detto preoccupato di una possibile invasione da parte di Mosca.
In qualità di paese membro dell’Osce, l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, la Russia è obbligata a invitare gli osservatori internazionali a monitorare ogni manovra che coinvolga più di 13 mila unità. Mosca però garantisce che quelle che si terranno in Russia saranno esercitazioni diverse per luogo e data, tutte al di sotto di quel limite, e non un’esercitazione unica.
Il regime bielorusso di Lukashenko, invece, ha mandato inviti agli osservatori dal momento che la parte più consistente di Zapad 17, dove sarebbero presenti poco più di 13 mila uomini, si svolgerà in territorio bielorusso.
Perché preoccupa l’Europa e la Nato
Le relazioni tra Russia e Nato si sono deteriorate fin dalla decisione di Mosca di intervenire militarmente in Crimea. A questo si è aggiunta la posizione della Russia nella guerra dei separatisti filo-russi in Ucraina, scoppiata lo stesso anno. Kiev accusa la Russia di offrire armi sofisticate e soldati regolari ai ribelli separatisti, ma Mosca nega ogni coinvolgimento diretto, parlando solo di cittadini russi che aiutano volontariamente i ribelli.
Il presidente ucraino Poroshenko lo scorso 7 settembre ha espresso in un discorso pubblico il timore che la Russia usi la sua massiccia manovra militare come “una copertura per creare nuovi gruppi militari d’assalto russi e invadere il territorio ucraino”. Poroshenko ha sottolineato che non ci sono segnali che la Russia voglia ritirarsi dalla Crimea o dal Donbass, il cuore delle proteste filorusse in Ucraina, ma che al contrario “esistono molte prove che si stia preparando per una guerra offensiva su scala continentale”.
Il sospetto non sembra totalmente infondato, soprattutto considerando che precedenti esercitazioni russe su questa scala si sono concluse con lo schieramento di forze armate che hanno poi intrapreso azioni militati, come quella del 2008 contro la Georgia e contro l’Ucraina nel 2014, come ricorda Keir Giles, membro del think thank Chatham House.
Anche se alcuni esperti ritengono che non ci sia alcun pericolo immediato, il fatto che la Nato guardi con attenzione a Zapad 2017 è dimostrato dall’invio di alcune unità militari in Polonia e nelle Repubbliche baltiche a fine deterrente. Alla fine di agosto 2017 le truppe britanniche e statunitensi hanno condotto esercitazioni difensive Nato su larga scala al confine tra Polonia e Lituania, simulando che la Russia provi ad annettere le Repubbliche baltiche separandole dal resto dell’alleanza atlantica, come riportato da Reuters.
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