Almeno 49 persone sono morte e altre 140 risultano disperse a seguito del naufragio di una nave carica di 260 migranti, capovoltasi ieri in mare al largo di Alghareef Point, nel governatorato di Shabwah, nel sud dello Yemen. Tra le vittime, secondo quanto riporta l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), figurano almeno 31 donne e 6 minori.
Secondo i sopravvissuti, l’imbarcazione era partita da Bossaso, in Somalia, intorno alle 3 del mattino di domenica 9 giugno con a bordo 115 cittadini somali e 145 etiopi, comprese 90 donne. Tra i 71 superstiti, solo 8 sono stati ricoverati in ospedale, mentre gli altri 63 hanno ricevuto le cure necessarie a terra.
Le operazioni di ricerca e soccorso continuano nonostante le notevoli sfide dovute alla carenza di motovedette e alle complicazioni dovute al conflitto in Yemen. Intanto la comunità locale e in particolar modo i pescatori hanno assistito l’Oim e aiutato a seppellire i morti nel vicino cimitero di Ayn-Bamaabed. Tuttavia, 140 persone risultano ancora disperse.
“Questa recente tragedia è un altro promemoria dell’urgente necessità di lavorare insieme per affrontare le urgenti sfide migratorie e garantire la sicurezza e l’incolumità dei migranti lungo le varie rotte”, ha dichiarato Mohammedali Abunajela, portavoce dell’Oim. “I nostri pensieri sono rivolti alle vittime e alle loro famiglie mentre restiamo impegnati a sostenere i sopravvissuti e a migliorare gli sforzi di ricerca e soccorso nella regione”.
La presenza di cittadini provenienti da Paesi del Corno d’Africa sull’imbarcazione naufragata, secondo l’Oim, rispecchia il recente aumento dei flussi verso lo Yemen, un Paese in guerra da un decennio, alimentato dall’instabilità politica ed economica e dalla grave siccità che ha recentemente colpito Etiopia e Somalia.
Malgrado il conflitto in corso nel Paese arabo, migliaia di migranti continuano ad attraversare lo stretto tra il Corno d’Africa e lo Yemen nella speranza di raggiungere poi l’Arabia Saudita e altri Paesi del Golfo. Nel 2023, secondo l’Oim, oltre 97.200 persone hanno percorso questa rotta, superando di gran lunga i poco più di 73mila registrati l’anno precedente.
La tragedia occorsa il 10 giugno segue altri due diversi naufragi avvenuti quest’anno lungo la stessa rotta che collega la costa di Gibuti allo Yemen e in cui hanno perso la vita almeno 62 persone. Dal 2014, secondo l’Oim, in quest’area sono stati registrati 1.860 tra morti e dispersi.
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