Tre giornalisti di al-Jazeera Arabic sarebbero stati rapiti in Yemen. Secondo quanto riferito dal network di Doha, il corrispondente Hamdi al-Bokari e la sua troupe, Abdulaziz al-Sabri e Moneer al-Sabai, sono stati visti l’ultima volta lunedì 18 gennaio nella città di Taiz, nel sud-ovest del paese.
Il direttore pro-tempore di al-Jazeera Media Network, Mostefa Souag, ha reso noto che la troupe stava coprendo l’assedio di Taiz e il costo umano del conflitto. “I nostri colleghi stavano semplicemente facendo il loro lavoro di reporter, raccontando la storia e informando il mondo di quello che sta succedendo in Yemen”, ha dichiarato Souag.
In Yemen sono ormai oltre 6mila i civili rimasti uccisi nel corso del conflitto che vede una coalizione militare guidata dall’Arabia Saudita opporsi ai ribelli sciiti Houthi, che contendono al presidente Abd Rabbo Mansour Hadi il controllo del paese.
Al-Jazeera ha fatto appello per il rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi. “Al-Jazeera ritiene i rapitori responsabili della loro incolumità e sicurezza”, ha aggiunto Souag.
Nel corso del lavoro di copertura sui conflitti nella regione mediorientali e sulle primavere arabe, diversi giornalisti dell’emittente del Qatar sono stati rapiti e alcuni sono rimasti uccisi. Nel dicembre del 2015, un operatore video era morto in seguito alle ferite da arma da fuoco riportate mentre lavorava nella provincia di Homs, in Siria.