Gli esperti dell’Onu ritengono che possano essere stati commessi crimini di guerra da tutte le parti attive nel conflitto in Yemen, durante i tre anni e mezzo di guerra ai ribelli sciiti filo-iraniani houthi.
In un report commissionato dal Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, tre esperti accusano le forze governative dello Yemen, la coalizione a guida saudita che li appoggia, e i ribelli del movimento houthi di non aver fatto nulla per impedire o ridurre la morte di civili.
I governi dello Yemen, degli Emirati Arabi Uniti e dell’Arabia Saudita potrebbero essersi resi responsabili anche di crimini di guerra come stupri, torture, sparizioni forzate e “privazione del diritto alla vita”.
Ma i tre esperti sottolineano che anche le milizie sciite ribelli potrebbero essersi rese responsabili di crimini di guerra nel paese arabo.
“(Abbiamo) motivi ragionevoli per credere che i governi dello Yemen, degli Emirati Arabi Uniti e dell’Arabia Saudita siano responsabili delle violazioni dei diritti umani”, si legge nel rapporto, che accusa anche le “autorità de facto” del nord del paese, cioè i ribelli houthi, di crimini tra cui detenzioni arbitrarie, torture e reclutamento di minori.
In particolare, gli esperti Onu puntano il dito sui bombardamenti condotti contro scuole, ospedali e mercati, in cui hanno perso la vita migliaia di persone.
L’Arabia Saudita è accusata da anni di condurre attacchi aerei indiscriminati.
Il 2 agosto, almeno 55 civili sono stati uccisi e 170 sono rimasti feriti in un raid aereo condotto dalla coalizione sulla città di Hodeidah, mentre il 9 agosto un altro bombardamento sulla città di Saada ha provocato la morte di 51 persone, compresi 40 minori.
Il 23 agosto, un altro raid compiuto nel distretto di ad-Durayhimi, a 20 chilometri dalla città portuale di Hodeidah, ha ucciso secondo l’Unicef almeno “26 bambini e le loro madri”.
Anche il blocco aereo e navale della coalizione potrebbe essere un crimine di guerra, avvertono gli esperti, che presenteranno il loro rapporto al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite il mese prossimo.
Ieri, il portavoce della coalizione militare araba a guida saudita, il colonnello Turki Al-Maliki, ha accusato alcuni funzionari delle Nazioni Unite di aver assunto una posizione non neutrale nel conflitto e di perpetrare la narrazione dei ribelli.
Quasi 10mila persone – due terzi dei quali civili – sono state uccise e altre 55mila ferite nei combattimenti, secondo le Nazioni Unite.
La guerra in Yemen, scoppiata a marzo 2015, vede contrapposti il movimento dei ribelli sciiti Houthi, fedele all’ex presidente Ali Abdullah Saleh, assassinato il 4 dicembre 2017 a Sanaa, e la coalizione militare guidata dall’Arabia Saudita che sostiene Abdrabbuh Mansour Hadi.
L’intervento militare della coalizione araba ha provocato una grave carestia che ha a sua volta creato le condizioni per la pesante epidemia di colera che ha colpito il paese.
Sono 22 milioni le persone che in Yemen hanno bisogno di aiuti umanitari, in quella che è ritenuta la più grande emergenza al mondo per la sicurezza alimentare.
Leggi anche il diario di Laura Silvia Battaglia dallo Yemen per TPI.it:
Prima puntata: LUNGO LA VIA DELLA SETA
Seconda puntata: LA NOTTE DI SANAA
Terza puntata: DENTRO GLI OSPEDALI, TRA GLI EROI DI TUTTI I GIORNI
Quarta puntata: ECCO COME SI MUORE DI FAME
Quinta puntata: NEL NORD COLPITO DAI BOMBARDAMENTI
Sesta puntata: IL RITORNO E L’ARRESTO
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