Blogger, giornalista del Washington Post, Bbc Arabic, Slate, Deutsche Presse, “Persona più influente dell’anno BBC nel 2006”, seguito su Facebook da oltre 306mila follower: questo è il profilo professionale di Wael Abbas, attivista della rivoluzione egiziana e fervente commentatore sui social, arrestato nella notte del 23 maggio nella sua abitazione al Cairo, in Egitto.
Non si hanno ulteriori dettagli sul suo arresto, non sono note le motivazioni, né la permanenza in carcere, tantomeno in quale prigione sia stato condotto.
Solo un post su Facebook alle 4 di mattina: “sono in arresto”.
Il suo arresto segue quello di Amal Fathy, moglie di Mohamed Lotfy, responsabile della Commissione egiziana per i diritti e le libertà (ECRF), nonché legale e sostenitore dei Regeni al Cairo, arrestata la notte dell’11 maggio dalla polizia egiziana con diverse accuse che vanno da terrorismo all’aver minato la sicurezza del paese.
Un arresto, quello di Wael Abbas, che alimenta il clima di tensione in Egitto.
Solo pochi giorni fa, il 18 maggio, Ahmad Abdallah, consulente legale dei Regeni al Cairo e collega di Alessandra Ballerini, ha diffuso un messaggio nel quale faceva sapere di essere in pericolo e che doveva nascondersi per il rischio di un nuovo arresto.
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