Il politico ultranazionalista serbo Vojislav Seselj, fondatore del partito radicale serbo, è stato assolto dall’accusa di crimini contro l’umanità e da tutti gli altri capi di imputazione dalla Corte penale internazionele dell’Aja.
È stato vice primo ministro serbo dal 1998 al 2000. Nel 2003 era stato estradato al Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia dell’Aja, accusato di omicidio, persecuzioni per motivi politici e sterminio contro i civili in Croazia e Bosnia e crimini contro l’umanità per la sua retorica violenta nel periodo delle guerre successive al crollo dell’ex Jugoslavia negli anni novanta.
Era infatti stato accusato di “discorsi e dichiarazioni che hanno contribuito alla decisione di commettere questi crimini”, nei conflitti che causarono la morte di oltre 130mila persone.
La sua assoluzione probabilmente si rivelerà positiva per il Partito radicale serbo in vista delle elezioni di aprile.
Solo qualche giorno fa l’ex leader serbo-bosniaco Radovan Karadzic ritenuto responsabile di crimini contro l’umanità, genocidio e crimini di guerra commessi nel corso del conflitto successivo allo scioglimento dell’ex Jugoslavia, era stato condannato a quarant’anni di reclusione dallo stesso Tribunale.