Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    In Palestina non c’è solo guerra

    Un progetto fotografico esplora il lato spensierato dei palestinesi che le tensioni politiche in corso non sono riuscite a soffocare

    Di Luca Gorini
    Pubblicato il 8 Set. 2015 alle 17:01 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 09:03

     Il progetto Occupied Pleasures – che si potrebbe tradurre in “Piaceri da occupazione” – racconta tutte quelle persone il cui amore per la vita, la perseveranza e l’acuto senso dell’umorismo gli permettono di sopravvivere alle umiliazioni quotidiane derivanti da occupazione straniera che prosegue da oltre 40 anni.

    È questo il caso della Palestina, che in genere è ritratta dai media internazionali come un luogo dove le scene di guerra e la desolazione regnano sovrane.

    La vita in questi luoghi, al contrario, non è fatta soltanto di disperazione, e la fotografa Tanya Habjouqa, nata in Giordania ma cresciuta negli Stati Uniti, con il suo progetto Occupied Pleasures ha voluto immortalare proprio questo lato più intimo del popolo palestinese, mostrando la spensieratezza che le tensioni politiche non sono riuscite a soffocare.

    — Leggi anche: Chi governa davvero la Palestina



    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version