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    È morto Vittorio Emanuele di Savoia

    Di Antonio Scali
    Pubblicato il 3 Feb. 2024 alle 11:29 Aggiornato il 3 Feb. 2024 alle 11:46

    È morto Vittorio Emanuele di Savoia

    Addio a Vittorio Emanuele di Savoia. È morto questa mattina il figlio di Umberto II, l’ultimo re d’Italia, e di Maria José. Avrebbe compiuto 87 anni il 12 febbraio: è stato l’ultimo erede al trono d’Italia. Il decesso è avvenuto a Ginevra. L’annuncio in una nota della Real Casa di Savoia: “Alle ore 7.05 di questa mattina, 3 febbraio 2024, Sua Altezza Reale Vittorio Emanuele, Duca di Savoia e Principe di Napoli, circondato dalla Sua famiglia, si è serenamente spento in Ginevra. Luogo e data delle esequie saranno comunicati appena possibile”.

    Chi era

    Vittorio Emanuele Alberto Carlo Teodoro Umberto Bonifacio Amedeo Damiano Bernardino Gennaro Maria, nasce a Napoli il 12 febbraio 1937. Dopo la vittoria della Repubblica al referendum, lascia l’Italia per il lungo esilio, con la madre e le sorelle, Maria Pia, Maria Beatrice e Maria Gabriella, e si trasferisce in Portogallo.

    Si innamora di Marina Ricolfi Doria, campionessa di sci d’acqua ed erede dell’industria dolciaria omonima. Nonostante la ferma opposizione paterna, Vittorio Emanuele non rinuncerà a Marina Doria, che non aveva nessun titolo nobiliare da vantare. Per poterla sposare, il 15 dicembre 1969 arriva a emanare un decreto reale in cui si autoproclama re d’Italia, in virtù dell’esilio di Umberto II, considerato – da Vittorio Emanuele – come un’abdicazione di fatto. Il suo secondo atto da Capo della Real Casa è di insignire Marina Doria del titolo di duchessa, risolvendo così la sua condizione di borghese. Si sposano a Las Vegas.

    Nel 1973 viene al mondo Emanuele Filiberto, primogenito della coppia più discussa della nobiltà. La nascita dell’erede riavvicina la famiglia Savoia, senza però che Umberto II arrivi a modificare la sua decisione rispetto alla divisione ereditaria dei suoi beni, che dopo il matrimonio di Vittorio Emanuele aveva ripartito equamente tra i quattro figli, al posto di destinare una quota maggiore all’unico maschio, suo erede dinastico.

    Nel 1978, un nuovo scandalo colpisce la casata: Vittorio Emanuele viene arrestato dalla giustizia francese per l’omicidio del tedesco Dirk Geerd Hamer, colpito da un proiettile mentre dormiva in una barca in Corsica e morto dopo quattro mesi di agonia. Nel 1991 arriva l’assoluzione per l’omicidio, ma anche la condanna a 6 mesi con la condizionale per porto abusivo d’arma da fuoco. Il caso tornerà alla ribalta nel 2011 per le intercettazioni effettuate durante la detenzione di Vittorio Emanuele nel carcere di Potenza. Le parole pronunciate da Vittorio Emanuele suoneranno come una confessione dell’omicidio del giovane turista tedesco, anche se il principe si difenderà denunciando il tutto come una montatura.

    Nel 2002 Vittorio Emanuele corona il suo sogno di rientrare in Italia, e arriva volutamente a Napoli, città che lo aveva visto partire nel 1946. A riportare prepotentemente alla ribalta Vittorio Emanuele nel 2006 è il mandato d’arresto firmato dalla procura di Potenza, che gli contesta gravi illeciti: dalla corruzione finalizzata al gioco d’azzardo, in relazione a un traffico di video giochi e di macchinette mangiasoldi truccate destinate al Casinò di Campione d’Italia, all’associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione. Vittorio Emanuele riuscirà a ottenere prima gli arresti domiciliari a Roma e in seguito, nel settembre 2010, l’assoluzione con formula piena “per non aver commesso il fatto”.

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