Due militari russi sono stati uccisi nella provincia di Deir ez-Zor dopo che i miliziani del sedicente Stato Islamico hanno attaccato a colpi di mortaio il convoglio che stavano scortando. A riferirlo è stata l’agenzia di stampa Reuters, che cita fonti del ministero della Difesa russo.
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Il convoglio trasportava personale militare di Mosca verso le zone cuscinetto create a seguito dell’accordo per un cessate il fuoco in vigore in alcune zone del paese mediorientale.
Uno dei soldati è morto sul colpo e l’altro è stato trasportato in ospedale dopo aver subito gravi lesioni, il militare però è morto a subito dopo. Entrambi i soldati sono stati insigniti di riconoscimenti militari postumi, secondo quanto riferiscono il comando militare russo in Siria e il ministero della Difesa di Mosca.
Il Cremlino è impegnato in Siria dal 2015 a fianco del regime di Bashar al-Assad. Al momento Mosca sta aiutando l’esercito siriano a portare avanti un’offensiva contro la città di Deir ez-Zor, che si trova sulla riva destra del fiume Eufrate, non lontano dal confine iracheno.
Damasco non ha mai perso il controllo della città, ma, insieme ai 93mila civili che la abitano, la guarnigione al suo interno, ancora fedele ad Assad, è sottoposta da quasi due anni a un assedio da parte dei miliziani dell’Isis.
La città sull’Eufrate risulta al momento divisa tra i quartieri centrali in mano alle forze governative e quelli più periferici controllati dal sedicente Stato Islamico.
I miliziani di al-Baghdadi per oltre 20 mesi hanno controllato l’intera provincia al confine con l’Iraq, ma adesso sono in ritirata di fronte all’avanzata da est dell’esercito di Baghdad, da sud delle forze di Damasco, alleate dell’Iran, di Hezbollah e della Russia e a nord dalla coalizione arabo-curda sostenuta dagli Stati Uniti e dall’Occidente.
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