Coronavirus: laboratorio del governo potrebbe aver diffuso il virus in Cina
L’epidemia del coronavirus, il virus che si sta diffondendo a livello globale contagiando centinaia di persone, potrebbe aver avuto origine in un laboratorio di Wuhan collegato al programma di armi biologiche segrete della Cina.
L’ipotesi
La notizia gira da alcune ore sui profili Twitter di dissidenti cinesi e attivisti dei diritti umani. La denuncia arriva da Dani Shoham, ex ufficiale dell’intelligence militare israeliana, esperto in armi biologiche, ovvero armi prodotte da agenti microbiologici nocivi, utilizzati come strumento di guerra con l’obiettivo di diffondere la contaminazione e il contagio in territori e popolazioni nemiche.
Dany Shoham, che ha studiato a lungo le ricerche sulla bio-guerra cinese, ha affermato che l’istituto di Wuhan è collegato al programma segreto di armi biologiche di Pechino.
Radio Free Asia, società di radiodiffusione internazionale no profit finanziata dal governo degli Stati Uniti, ha ritrasmesso un reportage del 2015 girato da una tv locale di Wuhan che mostrava il più avanzato laboratorio di ricerca sui virus della Cina: il Wuhan Institute of Virology, l’unico sito dichiarato in Cina in grado di lavorare con virus mortali.
Al Washington Times, l’ex ufficiale Dani Shoham, che ha conseguito un dottorato in microbiologia medica, ha dichiarato: “Alcuni laboratori dell’istituto sono stati probabilmente impegnati, in termini di ricerca e sviluppo, in armi biologiche, almeno collateralmente, anche se non come struttura principale della strategia cinese nella guerra biologica”.
Il lavoro sulle armi biologiche è condotto nell’ambito di una duplice ricerca civile-militare ed è “sicuramente nascosto”, ha confermato in una e-mail allo stesso quotidiano. L’ex ufficiale Shoham dal 1970 al 1991, è stato analista dell’intelligence militare israeliana con specializzazione nei temi della guerra biologica e chimica in Medio Oriente e in tutto il mondo, con il grado di tenente colonnello.
Le smentite
Questa versione sull’origine del Coronavirus Wuhan è stata però smentita dalle principali organizzazioni di fact-checkers come Politifacts, Factcheckers.org e Lead Stories. L’argomentazione principale si basa su un brevetto relativo a un Coronavirus, depositato presso l’Ufficio Brevetti Usa. Il brevetto è in realtà relativo al Coronavirus che ha causato l’epidemia di SARS nel 2002.
Secondo una variante ispanica della fake news, smentita da Animal Politico i detentori del brevetto sarebbero i Karmalah Laboratories ed è circolata in rete anche la presunta immagine dell’ingegnere chimico che ci ha lavorato. In realtà nella foto era ritratto uno YouTuber spagnolo, Raul Alvarez, in passato già vittima di accuse infondate come di aver appiccato il fuoco a Notre Dame e aver dato il via agli incendi in Amazzonia.
Falso è anche che il virus si sia diffuso attraverso un ricercatore infettato durante un incidente di laboratorio. Questa fake news è stata diffusa da un ex ufficiale dell’intelligence israeliana in un’intervista al Washington Times, ed è stata riportata anche da alcune testate informative in Italia ma, come dimostrato dall’analisi dei fact-checker italiani di Pagella Politica, non ha alcun fondamento.