La piccola aveva dieci anni quando il compagno della madre aveva iniziato a molestarla e si fidava di quell’uomo. Mai avrebbe pensato che quella fiducia sarebbe stata tradita in quel modo orribile. Lui ha abusato di lei ripetutamente, per alemeno quindici volte.
Ma la storia, già drammatica così, assume contorni ancora più tragici: a essere a conoscenza dei continui abusi perpetrati ai danni della bambina era la madre. La donna del nord est dell’Indiana, negli Stati Uniti, ha infatti ammesso di sapere quanto quell’uomo faceva alla sua bambina e, soprattutto, era a conoscenza che in seguito a uno di quegli episodi di violenza sessuale, la ragazzina era rimasta incinta.
La donna, di 33 anni, davanti ai giudici ha ammesso tutto e si è dichiarata colpevole di diversi capi d’accusa. Negligenza e complicità di abuso su minore, tra gli altri. A lei i giudici hanno dato venti anni di carcere, a cui se ne sommano cinque di libertà vigilata.
I media statunitensi riportano che la donna avrebbe confessato che la bambina le aveva parlato di quello che succedeva a casa quando lei non c’era: la figlia le aveva detto che in diverse occasioni il compagno l’aveva molestata, ma lei non aveva fatto nulla per mettere un punto a quella situazione orribile.
I due avevano continuato a vivere insieme. E sotto quello stesso tetto si consumavano le violenze nei confronti della figlia di lei. La madre non ha fatto nulla nemmeno quando la figlia era rimasta incinta.
Anzi, la donna, venuta a conoscenza della situazione, aveva persuaso la figlia a dire in giro che il bambino era di un compagno di scuola.
Nicholas Deon Thrash, il pedofilo, di trentaquattro anni, è stato condannato a 160 anni di prigione. La figlia della sua compagna non era stata la sua unica vittima. Almeno altre dieci le donne finite sotto le grinfie dell’uomo, che ora passerà il resto della sua vita in carcere.
Da quanto riferiscono i media statunitensi, la ragazzina ha portato a termine la gravidanza nel settembre del 2017: il bambino è stato dato in adozione e lei è stata affidata a un’altra famiglia.