Proseguono i bombardamenti in Siria, nonostante sabato 24 febbraio il Consiglio di sicurezza Onu avesse approvato una risoluzione per il cessate il fuoco.
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La tregua umanitaria di 30 giorni includeva anche la parte orientale di Ghouta, area in mano ai ribelli e sotto incessanti bombardamenti da oltre una settimana (500 vittime).
I raid aerei del regime siriano sono invece andati avanti: l’Osservatorio siriano per i diritti umani (OSDU), ong di stanza a Londra e vicina all’opposizione, riferisce di 9 persone morte e 31 ferite durante i bombardamenti compiuti dal regime. Al momento la notizia non è stata commentata dall’esercito siriano.
Il 25 febbraio, la cancelliera tedesca Angela Merkel ed il presidente francese Emmanuel Macron hanno avuto un colloquio telefonico con il presidente russo Vladimir Putin, al quale hanno fatto appello affinché “eserciti la massima pressione sul regime siriano per ottenere la fine immediata degli attacchi aerei e dei combattimenti”.
“Iran e Siria rispetteranno al tregua ma il cessate il fuoco non comprende i sobborghi di Damasco, là le operazioni continuano” ha riferito il capo di stato maggiore dell’esercito iraniano.
Stati Uniti, Regno Unito e Francia hanno chiesto che la risoluzione per il cessate il fuoco venga applicata quanto prima, senza ulteriori ritardi. Il cessate il fuoco non riguarda solo Ghouta, ma tutta la Siria, dove si sta combattendo su più fronti.
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La risoluzione di pace prevede una tregua di 30 giorni per permettere agli aiuti umanitari di raggiungere la popolazione locale e di evacuare i feriti in gravi condizioni di salute. Un medico di Ghouta aveva denunciato la volontà di colpire scientemente gli ospedali in Siria.
Secondo testimonianze presenti sul territorio, in una settimana almeno 500 persone sono rimaste uccise nei bombardamenti sulla parte orientale di Ghouta. Le aree di Douma e Hamouriyeh sono state le più colpite dai bombardamenti incessanti.
Cosa dice la risoluzione per il cessate il fuoco in Siria
La bozza, avanzata da Kuwait e Svezia, chiede una tregua generale in tutta la Siria da attuarsi entro 72 ore dal momento in cui viene approvata dal Consiglio di sicurezza Onu.
Si chiede inoltre che possano essere evacuate le persone più gravemente ferite e l’accesso agli aiuti umanitari nelle 48 ore successive. La proposta di tregua sostiene che almeno 5.6 milioni di persone in oltre 1.244 comunità locali siriane siano in estremo pericolo e che hanno profondamente bisogno di aiuto.