In India una persona muore ogni quattro minuti a causa degli incidenti stradali, secondo quanto riportano i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità.
La AH 44 è una delle strade più pericolose di tutto il Paese. Partendo dalla città centro-settentrionale di Agra, raggiunge la punta meridionale dell’India attraversando per migliaia di chilometri vaste aree rurali.
Tra i numerosi villaggi toccati da questa strada a scorrimento veloce ce n’è uno che ha perso 37 dei suoi 41 abitanti maschi proprio a causa della AH 44.
Il paese si chiama Peddakunta ed è stato presto sopprannominato “il villaggio delle vedove”. Su 35 famiglie presenti ancora oggi solo un uomo adulto è rimasto in vita, 3 si sono trasferiti e 37 sono morti sull’asfalto.
Quando è stata costruita l’autostrada nel gennaio del 2006 era stato promesso un percorso pedonale per bypassare le quattro corsie a scorrimento veloce e permettere così agli abitanti un transito sicuro verso i villaggi limitrofi. Dalla costruzione della strada nessun provvedimento è però stato adottato.
La situazione è talmente critica che il villaggio è diventato uno dei più poveri dello stato di Telangana, in cui si trova Peddakunta. Le attività economiche del villaggio sono state azzerate: non c’è denaro nè risorse, non c’è lavoro e nemmeno la possibilità di vivere in sicurezza.
Alcune donne del villaggio sono state perfino costrette a prostituirsi per non morire di fame, mentre altre sono state vittime di molestie sessuali da parte di alcuni molestatori provenienti dai villaggi vicini, attirati dall’assenza degli uomini che prima erano in grado di proteggere le proprie mogli.
Uno degli incidenti più gravi e paradossali è avvenuto quando un comitato di cittadini di un villaggio limitrofo è stato travolto sull’autostrada di ritorno da un ufficio governativo dove erano andati a depositare una petizione riguardante proprio la pericolosità dell’autostrada.
Mentre alcuni hanno scelto di inviare i propri figli da parenti in altri centri abitati, le vedove rimangono a Peddakunta dove riescono a sopravvivere grazie a una pensione fornita dallo stato.
Per poterla ottenere devono però recarsi nel vicino villaggio di Nandigam attraversando la strada incriminata almeno due volte al mese: una vera e propria beffa che si aggiunge ai numerosi danni già subiti.
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