La polizia vietnamita sta cercando 230 tossicodipendenti dopo un’evasione di massa da un centro di riabilitazione nel sud del paese, avvenuta nella notte tra domenica 23 e lunedì 24 ottobre.
Il vicedirettore del centro ha riferito ai media che nella fuga sono scappati 562 detenuti, circa un terzo dei 1.480 ospitati nella struttura. Finora la polizia è riuscita a catturarne 330.
I programmi di riabilitazione vietnamiti – che combinano istruzione, ideologia comunista e lavori manuali – hanno un alto tasso di fallimento, con oltre il 90 per cento di recidivi entro cinque anni.
I gruppi per la difesa dei diritti umani condannano da anni le condizioni dei centri di riabilitazione in Vietnam, dove sono ricollocati i tossicodipendenti arrestati dalla polizia. L’Ong Human Rights Watch (Hrw) aveva definito i centri di riabilitazione “poco più che campi di lavoro forzato”.
Secondo la denuncia di Hrw, i tossicodipendenti sono arrestati dalla polizia e inviati forzatamente, spesso senza regolare processo, nei centri di riabilitazione del paese, dove sono costretti a lavorare con una bassa paga e a subire torture fisiche e psicologiche.
Si stima che ci siano circa 200mila tossicodipendenti in Vietnam, molti dei quali fanno uso di eroina.