Attacchi di Vienna: lo Stato Islamico rivendica l’attentato
Lo Stato Islamico rivendica gli attacchi terroristici che sono stati commessi a Vienna nella serata di lunedì 2 novembre e che hanno provocato la morte di 4 persone. Lo rende noto il gruppo di Intelligence Site. L’attentato, secondo quanto riferito, è stato compiuto da Fejzulai Kujtim, ragazzo di 20 anni, nato e cresciuto nella capitale austriaca ma con doppia cittadinanza (Macedonia del Nord). Secondo quanto dichiarato dal ministro dell’Interno Karl Nehammer, il ragazzo durante l’attacco era “equipaggiato con una finta cintura esplosiva e un fucile automatico a canna lunga, una pistola e un machete”.
Chi era l’attentatore
Secondo quanto emerso, la famiglia dell’attentatore è originaria di Chelopek, località di circa 7mila abitanti ad una decina di chilometri a sud-est di Tetovo, città della Macedonia del Nord non distante dal confine con il Kosovo. Lo rende noto il portale macedone ‘a1on.mk’. Fejzulai Kujtim era nato nel 2000 a Moedling, paese non distante dai luoghi di Vienna dove ieri sera ha compiuto l’attentato.
In mattinata, il giornale “Der Falter” aveva parlato dell’attentatore di Vienna come un estremista islamico. Secondo gli 007 di Vienna, l’uomo faceva parte di un gruppo di circa 90 islamisti austriaci che aveva manifestato l’intenzione di recarsi in Siria. Secondo quanto scrive su Twitter Florian Klenk, giornalista di “Der Falter”, i suoi genitori provengono dalla Macedonia del Nord e non si sarebbero mai fatti notare per quanto riguarda eventuali tendenze islamiste.
L’assalitore è stato ucciso ieri sera in un conflitto a fuoco con la polizia: aveva una cintura esplosiva finta ma era pesantemente armato. Le forze dell’ordine di Vienna stanno adesso cercando di rintracciare gli altri attentatori: le persone coinvolte, infatti, erano più di una, visto che alcuni attacchi (sono stati colpiti la zona Schwedenplatz, vicino all’hotel Hilton, il parco cittadino, Stadtphk, la strada dove si trova la principale sinagoga della città) sono avvenuti in contemporanea.
Non si conosce ancora il numero totale degli assalitori, anche se la polizia dice che potrebbero essere stati in quattro. La polizia ha condotto finora 15 perquisizioni domiciliari e una serie di arresti, ha aggiunto il ministro, che aveva già definito l’assassino “un simpatizzante dell’Isis”.
Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz e il suo ministro dell’Interno Karl Nehammer hanno invitato i cittadini a rimanere a casa. Le scuole sono state chiuse. Oggi, tra l’altro, sarebbe stato l’ultimo giorno senza lockdown in Austria: da domani, infatti, entrano in vigore le nuove misure restrittive per contrastare l’aumento di casi da Covid-19.
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