Almeno quattro persone sono rimaste gravemente ferite nel corso di due attacchi con coltello nel centro di Vienna, in Austria, mercoledì 7 marzo 2018.
Non è ancora chiaro se esista un collegamento tra i due attacchi.
Le autorità hanno detto che l’aggressore è ancora in fuga. I feriti sono in pericolo di vita, secondo quanto riferiscono le autorità.
Gli investigatori, al momento, non si sbilanciano e non parlano di terrorismo.
In tarda serata, con un tweet, la polizia di Vienna ha annunciato che una persona è stata arrestata, ma ancora non c’è la certezza che si tratti del responsabile degli attacchi.
Nach der Körperverletzung am #Praterstern kam es zu einer Festnahme. Ob ein Zusammenhang mit den Körperverletzungen im Bereich der #Praterstraße besteht ist Gegenstand der Ermittlungen.
— POLIZEI WIEN (@LPDWien) 7 marzo 2018
Cosa sappiamo finora
Il primo attacco si è verificato intorno alle 19:30 di mercoledì 7 marzo 2018. Mezz’ora più tardi è avvenuta la seconda aggressione.
L’uomo che ha condotto il primo attacco si è gettato contro diversi pedoni presenti vicino al noto parco Prater della capitale austriaca, dove c’è la ruota panoramica di Vienna.
L’aggressione è avvenuta di fronte a un ristorante giapponese nelle vicinanze. Dopodiché, l’uomo è fuggito lungo la Praterstrasse.
Le circostanze esatte dell’attacco non sono ancora note. La polizia e l’unità speciale austriaca WEGA sono in azione.
Militari con armi pesanti e fucili d’assalto sono presenti nella zona circostanti, così come molti veicoli della polizia che pattugliano le strade nelle vicinanze.
La polizia austriaca ha annunciato di aver arrestato una persona, di nazionalità afghana, precisando tuttavia che non è ancora chiaro se sia uno degli autori del duplice attacco.
La vittime tra i 40 e i 50 anni
Secondo la stampa locale, le persone colpite apparterrebbero alla stessa famiglia. Un uomo e due donne sono stati ricoverati in ospedale.
Non è ancora chiaro il movente dell’attacco.
La ricerca dell’aggressore è ancora in corso. Tutti i residenti sono stati invitati a rimanere nelle loro case.