Donald Trump è stato accusato di aver rivelato informazioni di intelligence riservate al ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in occasione di un incontro alla Casa Bianca. Le indiscrezioni dei media avevano individuato in Israele la possibile fonte delle indiscrezioni che sarebbero dovute rimanere segrete. Non è mai arrivata nessuna conferma ufficiale al riguardo, anche se la polemica sui possibili risvolti della gaffe sui rapporti internazionali degli Stati Uniti sono state molte.
L’errore che il presidente ha rivendicato come una delle sue prerogative, però, è andato oltre durante la sua visita del 22 maggio a Gerusalemme. Nel corso di un incontro con il presidente israeliano Benyamin Netanyahu, Trump si è rivolto ai giornalisti presenti al termine di una conferenza stampa e ha detto: “Solo perché voi capiate, io non ho mai nominato la parola o il nome Israele in nessuna conversazione”.
Le parole del presidente hanno così implicitamente confermato che le notizie al centro del dibattito venivano proprio dall’intelligence israeliana. “Stanno dicendo tutti che io l’ho fatto, ma non ho mai nominato la parola Israele”, ha ribadito.
In realtà nei rapporti resi noti dal Washington Post non c’era alcun riferimento alla fonte delle informazioni condivise da Trump con il Cremlino e nessuna intelligence aveva confermato o smentito il coinvolgimento di Israele. Almeno fino a quando Trump ha deciso di tornare sulla questione senza che gli fosse stato chiesto nulla.
Di seguito il video del momento in cui il presidente statunitense parla ai giornalisti. Nelle immagini è possibile vedere anche la reazione incredula di Netanyahu alle parole di Trump.
Leggi l'articolo originale su TPI.itReally confusing moment here where Trump stops the press from being ushered out of his photo spray with PM Netanyahu. Full video—> pic.twitter.com/A7UVcw3Zt2
— Tom Namako (@TomNamako) 22 maggio 2017