Sabato 19 novembre si è svolta presso il Ronald Reagan
Building, a poca distanza dalla Casa Bianca a Washington, la conferenza annuale
del National Policy Institute, un’organizzazione indipendente statunitense che
si autodescrive “dedicata al patrimonio, all’identità e al futuro di persone di
discendenza europea negli Stati Uniti e in tutto il mondo”.
Il leader del movimento noto come alt-right (da “destra alternativa”), il trentottenne Richard B.
Spencer, ha salutato la nuova presidenza Trump di fronte agli oltre duecento
partecipanti, augurandosi “una società nuova, un etno-stato che sia un
punto di incontro per tutti gli europei”, e chiedendo una “pulizia
etnica pacifica”.
Il movimento preoccupa i media statunitensi e i Democratici
soprattutto perché ha dato da tempo sostegno alla campagna del neoeletto
presidente Trump, il quale a sua volta ha scelto come capo della sua campagna
presidenziale e ora capo-stratega Stephen K. Bannon, un editore che gestisce la
piattaforma di notizie più nota della alt-right, Breitbart News.
Durante la giornata, diversi oratori hanno discusso l’ideologia
del movimento che sta spaventando molti progressisti negli Stati Uniti per la
pericolosa vicinanza ideologica alle dittature europee novecentesche, e dopo
cena, quando la maggior parte dei giornalisti si era già allontanata, Spencer ha
pronunciato un discorso che non ha lasciato dubbi sui suoi modelli di
riferimento.
Di fronte ai suoi seguaci ha attaccato i media mainstream usando
il termine tedesco Lügenpresse (“stampa bugiarda”), parola che i
nazisti usavano per attaccare i loro critici sulla stampa, ha attaccato gli
ebrei e ha parlato di un paese “che appartiene i bianchi”, che ha definito “figli
del sole” e per i quali ha predetto una nuova epoca radiosa.
Il tutto si è concluso tra gli applausi del pubblico e con
un grido dell’oratore: “Ave Trump, ave al nostro popolo, ave alla
vittoria!”, con l’riginale “Hail” molto simile all'”Heil” hitleriano, al quale i presenti hanno risposto anche con alcuni saluti
nazisti.
Questo il video dell’evento, pubblicato da The Atlantic: