Il vertice internazionale dei ministri degli esteri, che si sono incontrati martedì 17 maggio 2016 a Vienna, non ha portato a un accordo sulla data in cui riprenderanno i colloqui di pace sulla Siria, mentre l’opposizione siriana ha detto che non tornerà al tavolo negoziale di Ginevra se le condizioni all’interno del paese non miglioreranno.
L’incontro in Austria è stato pervaso da un’atmosfera pessimistica, anche se sia i paesi sostenitori del presidente Bashar al-Assad che quelli schierati in favore dei suoi nemici hanno promesso di impegnarsi per rivitalizzare il cessate il fuoco e il processo di pace.
In una dichiarazione congiunta, gli Stati Uniti e i leader europei e mediorientali che si oppongono ad Assad, insieme a Russia e Iran, che lo appoggiano hanno invitato le parti a una tregua e invocato l’accesso per gli aiuti umanitari.
Hanno inoltre richiesto al World Food Programme (Wfp) di organizzare il lancio aereo di cibo, medicine e acqua per soccorrere le comunità sotto assedio, se una delle parti dovesse negare la consegna delle forniture via terra.
Tuttavia, non hanno trovato un accordo sulla data in cui i colloqui di pace di Ginevra dovranno riprendere. I negoziati erano stati interrotti il mese scorso dopo che la delegazione dell’opposizione ha abbandonato il tavolo, accusando il governo di ignorare il cessate il fuoco.
Nelle ultime settimane i combattimenti si sono intensificati, soprattutto nell’area di Aleppo, la seconda città della Siria, inclusi attacchi che rappresentano crimini di guerra come quelli su strutture mediche e campi profughi.
“Se gli aiuti umanitari non raggiungeranno tutti, se gli assedi non verranno tolti e se una tregua completa non verrà implementata e rispettata, non ci saranno negoziati”, ha dichiarato il capo negoziatore dell’opposizione, rappresentata dall’Alto comitato per i negoziati (Hnc), Asaad al-Zoubi.
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