“Le azioni aggressive della Russia costituiscono una minaccia alla sicurezza euro-atlantica“, mentre il comportamento sempre più aggressivo della Cina, che comprende la guerra informatica e la costruzione di testate nucleari, pone “sfide sistemiche al diritto e alla sicurezza internazionali e alle aree rilevanti per la sicurezza dell’Alleanza”. Lo si legge nella dichiarazione finale del summit della Nato, che si è appena concluso al quartier generale di Bruxelles. Al summit hanno partecipato i capi di stato e di governo dei trenta paesi della Nato, tra cui anche il presidente del Consiglio Mario Draghi.
I leader dei Paesi della Nato riuniti a Bruxelles avvertono la Russia che non ci sarà un ritorno alle normali relazioni con la Russia, fino a quando Mosca non rispetterà il diritto internazionale. “Fino a quando la Russia non dimostrerà di rispettare il diritto internazionale, i suoi obblighi e le sue responsabilità internazionali, non si potrà tornare al ‘business as usual'”, si legge nella dichiarazione finale del vertice.
Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, nella conferenza stampa al termine del vertice dell’Alleanza atlantica, ha sottolineato che: “Sulla base dei nostri interessi vediamo l’opportunità di dialogare con la Cina sul controllo delle armi e sul cambiamento climatico”, ma “i leader hanno concordato che dobbiamo agire come alleati sulle sfide” poste dal rapporto con Pechino, come “la rapida espansione dell’arsenale nucleare” che “preoccupa” la Nato. Stoltenberg ha criticato anche “le attività di disinformazione”, chiedendo a Pechino di “agire responsabilmente nel contesto internazionale”.
“Ci impegniamo a garantire che l’Iran non svilupperà mai un’arma nucleare. Accogliamo con favore le discussioni sostanziali tra i partecipanti al Joint Comprehensive Plan of Action (Jcpoa, l’accordo sul nucleare, ndr), e separatamente con gli Stati Uniti, per realizzare un reciproco ritorno al rispetto del Jcpoa da parte degli Stati Uniti e dell’Iran”, comunicano i leader. “Sosteniamo l’obiettivo di ripristinare i benefici di non proliferazione del Jcpoa e di garantire la natura esclusivamente pacifica del programma nucleare iraniano. È fondamentale che l’Iran conservi lo spazio per queste discussioni evitando qualsiasi ulteriore escalation”.
“Ritirare le nostre truppe non significa porre fine alle nostre relazioni con l’Afghanistan“, si legge ancora nella dichiarazione. “Ora apriremo un nuovo capitolo. Affermiamo il nostro impegno a continuare a stare con l’Afghanistan, il suo popolo e le sue istituzioni nel promuovere la sicurezza e nel sostenere i risultati faticosamente conquistati negli ultimi 20 anni”. I leader della Nato si impegnano, tra l’altro, a mentenere operativo l’aeroporto di Kabul.
“L’Unione europea rimane un partner unico ed essenziale per la Nato. Il partenariato strategico Nato-Ue è essenziale per la sicurezza e la prosperità delle nostre nazioni e dell’area euro-atlantica”, sottolinea la dichiarazione. “La Nato riconosce l’importanza di una difesa europea più forte e più capace. Lo sviluppo di capacità di difesa coerenti, complementari e interoperabili, evitando inutili duplicazioni, è fondamentale nei nostri sforzi congiunti per rendere più sicura l’area euro-atlantica”.
Prima dell’inizio del vertice, il presidente americano Joe Biden, ha pubblicato un tweet dove ha descritto un’alleanza “più forte che mai”. “Oggi mi unisco ai nostri 29 alleati per discutere della nostra difesa collettiva, compresa l’aggressione russa, le sfide strategiche dalla Cina, l’attività informatica dannosa, il terrorismo e il cambiamento climatico”, ha scritto il capo della Casa Bianca.
L’intervento di Draghi al vertice Nato
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel suo intervento al vertice della Nato, ha fissato quali a suo dire devono essere gli obiettivi dell’Alleanza. In particolare, quelli di “mantenere la nostra superiorità tecnologica collettiva ed essere pronti ad affrontare tutti coloro che non condividono i nostri stessi valori e il nostro attaccamento all’ordine internazionale basato sulle regole e sono una minaccia per le nostre democrazie; preservare la stabilità strategica e rinnovare anche i nostri sforzi per rafforzare il controllo degli armamenti, il disarmo e l’architettura internazionale della non proliferazione; affrontare le implicazioni per la sicurezza dei cambiamenti climatici; rafforzare – ha proseguito Draghi – la nostra resilienza nazionale e la nostra capacità di affrontare i problemi globali che interessano la nostra Alleanza regionale in un’epoca di vulnerabilità strutturale”.
“Le condizioni di sicurezza sono ancora in rapida evoluzione. Tuttavia, una cosa rimane la stessa: la centralità dell’Alleanza più potente e vincente della storia”, ha sottolineato Draghi. “È essenziale che la Nato si rivolga alla Comunità Transatlantica. L’Italia sostiene pienamente le decisioni odierne di avviare, attraverso la ‘Nato 2030’, un processo di ulteriore adattamento per il prossimo decennio e di aggiornamento del concetto strategico 2010, basato sui tre compiti fondamentali: difesa collettiva, gestione delle crisi, cooperazione in materia di sicurezza”, ha osservato il premier.
“Mentre cerchiamo di voltare pagina dopo una delle più gravi crisi sanitarie, economiche e finanziarie della storia contemporanea, riconosciamo che la sicurezza è un presupposto necessario per preservare e rafforzare le nostre democrazie e i nostri sistemi economici e sociali”, ha dichiarato Draghi, secondo il quale la Nato “è stata negli ultimi 72 anni la pietra angolare della nostra sicurezza e difesa comune”.
Le parole degli altri leader
Poco dopo il suo arrivo al quartier generale Biden ha avvertito che ci sono nuove sfide per la sicurezza internazionale, provenienti da Russia e Cina. Durante il bilaterale con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, il presidente Usa ha dichiarato che: “La Russia non sta agendo in modo coerente con quello che ci aspettavamo, e nemmeno la Cina“. Per quanto riguarda gli alleati europei, Biden ha affermato: “Vogliamo dire all’Europa che l’America c’è”. E ancora: “La Nato è di decisiva importanza per gli interessi Usa… e consideriamo l’Articolo V come un obbligo sacro”, ha sottolineato.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha dichiarato arrivando al quartier generale: “Questo summit è una continuazione del G7, fa parte del processo di ricostruzione e della riaffermazione delle alleanze fondamentali degli Usa che erano state come dire indebolite dalla precedente amministrazione. Siamo qui anche per la riaffermazione dell’Ue. L’Unione europea più forte significa una Nato più forte”.
La cancelliera tedesca Angela Merkel, in un messaggio al forum del German Marshall Fund, prima dell’inizio del vertice dell’Alleanza, ha dichiarato che “per adattare la Nato al futuro dobbiamo adeguare strumenti e metodi”. La leader ha aggiunto: “Dobbiamo rispondere a nuove sfide restando fedeli al proposito principale di rafforzare l’unità dell’Alleanza, con un approccio di cooperazione, in particolare la stretta collaborazione tra la Nato e l’Ue”.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha parlato di “un giorno importante per la Nato”. E ha aggiunto: “Il mio appello è alla coerenza: riaffermiamo con chiarezza i valori che ci uniscono, le regole e i principi che sono alla base e costituiscono la forza della nostra Alleanza”.
Per la prima volta al vertice partecipa anche la Macedonia del Nord, dopo la sua adesione all’Alleanza atlantica nel marzo dello scorso anno. “Uno per tutti, tutti per uno, poiché insieme siamo più forti”, ha scritto su Facebook il premier macedone Zoran Zaev.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan in un videomessaggio al forum del German Marshall Fund, a margine del vertice Nato, ha dichiarato che “la Turchia è in prima linea per combattere il terrorismo, dentro e fuori le nostre frontiere. Ma purtroppo non abbiamo visto il sostegno e la solidarietà che speravamo di avere dai nostri alleati. Abbiamo testimoniato che la cerchia di leader terroristici è stata sostenuta in ogni modo possibile, come fossero attori legittimi”. Erdogan ha spiegato che la Turchia agisce come un “alleato affidabile”, ed ha salutato in modo positivo la “rivitalizzazione dei canali di dialogo con la Grecia”.
Intanto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha assicurato che il suo Paese lacerato dal conflitto sta dimostrando “ogni giorno” di essere pronto ad aderire alla Nato. “Stiamo combattendo una guerra. Questa è la prova che siamo pronti a unirci (alla Nato, ndr). Dimostriamo ogni giorno di essere pronti a far parte dell’alleanza più della maggior parte dei paesi dell’Ue”, ha detto Zelensky alle agenzie di stampa internazionali.
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