I leader europei si incontreranno oggi e domani, 17 e 18 marzo a Bruxelles, per cercare di finalizzare un accordo con la Turchia sulla crisi dei migranti.
Il piano proposto lo scorso 7 marzo prevedeva che tutti i migranti arrivati in Grecia sarebbero stati rimandati indietro in Turchia. Quel piano è stato ampiamente criticato dalle Nazioni Unite e dalle organizzazioni internazionali per la tutela dei diritti umani.
La cancelliera tedesca Angela Merkel ha esortato gli stati membri dell’Unione europea a fare di più.
Il primo ministro turco Ahmet Davutoglu si unirà al vertice il 18 marzo. La Turchia aveva già chiesto, in cambio di un sostegno nell’arginare il flusso dei migranti, aiuti finanziari, l’esenzione dal visto per i cittadini turchi e l’accelerazione dei negoziati per l’adesione della Turchia all’Unione europea.
Ma nella bozza dell’accordo queste richieste sono state ridimensionate. Non c’è alcuna garanzia che l’adesione all’Ue sarà accelerata, vi è solo un impegno per prepararsi a ulteriori negoziati nel più breve tempo possibile.
In secondo luogo, l’esenzione dal visto per l’area Schengen per i cittadini turchi entro la fine del mese di giugno dipenderà dal fatto se la Turchia rispetterà o meno tutte le 72 condizioni che l’Ue ha stabilito.
Infine, non vi è alcuna certezza che gli aiuti finanziari per i rifugiati siriani in Turchia saranno raddoppiati e portati a 6 miliardi di euro.
Nonostante gli ostacoli, il capo della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha detto di essere “cautamente ottimista” sul fatto che un accordo possa essere raggiunto.
Nel frattempo, il primo ministro britannico David Cameron mette in guardia gli altri leader sul fatto che nei prossimi mesi potrà arrivare una nuova ondata di migranti dalla Libia.
Anche se di recente l’attenzione è stata focalizzata sui migranti che arrivano in Grecia e poi proseguono sulla rotta balcanica, la via del mare verso l’Italia dalla Libia rimane comunque un percorso chiave per i migranti in fuga da conflitti e da persecuzioni in Siria, Eritrea e altri paesi.
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Quattro infografiche per spiegare la crisi dei migranti in Europa