Questa storia era cominciata su Twitter ed è su Twitter che prosegue: qualche giorno fa il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump aveva detto che “molte persone vorrebbero vedere Nigel Farage rappresentare il Regno Unito come loro ambasciatore negli Stati Uniti. Farebbe un lavoro eccellente!”.
Many people would like to see @Nigel_Farage represent Great Britain as their Ambassador to the United States. He would do a great job!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) November 22, 2016
Il governo britannico aveva ringraziato per il suggerimento disinteressato, ma aveva fatto notare che la posizione è già occupata, dal gennaio di quest’anno, da Sir Kim Darroch.
Tra la costernazione generale per un caso più unico che raro di ingerenza non sollecitata sulle nomine diplomatiche di un altro paese, Farage, esponente di spicco del partito Ukip, pare aver preso molto sul serio l’idea di diventare ambasciatore e ha detto, amareggiato per la scarsa stima che sembra volergli concedere Downing Street, che sarebbe invece un ottimo ponte con gli Stati Uniti dato che gode del sostegno del presidente eletto.
A sottolineare l’aspetto farsesco della vicenda, un tweet di Guy Verhofstadt che commenta con caustico sarcasmo l’idea di un Farage ambasciatore del Regno Unito negli Stati Uniti: “Un pagliaccio a Washington è più che sufficiente”.
One clown in Washington is more than enough #EPlenary https://t.co/uENvslLGGV
— Guy Verhofstadt (@GuyVerhofstadt) November 22, 2016
Per chi non lo rammentasse, il belga Verhofstadt, ex premier e appassionato sostenitore del federalismo europeo, è il rappresentante del Parlamento europeo per i negoziati sulla Brexit.